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Fondazione Veronesi, torna il progetto #Fatti Vedere per parlare di cancro con gli studenti

Al via l’undicesima edizione del progetto di Fondazione Umberto Veronesi ETS dedicato agli adolescenti, in collaborazione con AIEOP.Secondo appuntamento mercoledì 12 febbraio presso il Cinema Farnese di Roma. Oltre 2 mila studenti partecipanti negli incontri di febbraio e marzo

printDi :: 11 febbraio 2025 12:09
Progetto #fattivedere  Fondazione Veronesi locandina

Progetto #fattivedere Fondazione Veronesi locandina

(AGR) Dopo il grande interesse riscosso durante le precedenti edizioni, tornano gli incontri del progetto #fattivedere, organizzati grazie al prezioso contributo delle delegazioni di Fondazione Veronesi, in collaborazione con il Gruppo di Lavoro Adolescenti dell’AIEOP (Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica), a cui prenderanno parte più di 2.000 studenti e studentesse durante i mesi di febbraio e marzo 2025.

Gli studenti che aderiscono all’iniziativa sono invitati a vedere il film “Quel fantastico peggior anno della mia vita” (Alfonso Gomez-Rejon, 2015), per poi incontrare in presenza oppure online (attraverso la piattaforma GoToWebinar) i divulgatori scientifici di Fondazione Veronesi e specialisti oncologi e psico-oncologi pediatrici, con cui affrontano il delicato quanto urgente tema del ritardo diagnostico, che può compromettere la tempestività delle cure e la loro efficacia, e che continua a preoccupare gli esperti.

 
“Per i circa 800 adolescenti - ragazzi compresi in una fascia di età tra i 15 e i 19 anni - che annualmente ricevono una diagnosi di tumore in Italia, arrivare ad una definizione della malattia è più difficile rispetto ai bambini. Per diverse ragioni infatti, come ad esempio il diniego di fronte ad un proprio malessere o a sintomi che si protraggono nel tempo; il mancato costante controllo da parte dei genitori per il pudore che caratterizza l’età della crescita e talvolta purtroppo un problema legato all’accesso alle cure, la diagnosi di un tumore si protrae fino a diversi mesi. Se da una parte è vero che complessivamente le percentuali di sopravvivenza dei pazienti adolescenti superano il 70%, dall’altro è documentato per molti tumori le probabilità di guarigione degli adolescenti sono minori di quelle dei bambini” - dichiara il Dottor Andrea Ferrari, Pediatria Oncologica, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e membro del Comitato Scientifico di Fondazione Umberto Veronesi ETS.

Al fine di colmare questo svantaggio diagnostico è fondamentale continuare a migliorare l’accesso ai percorsi diagnostici - ancora oggi non uniforme sul territorio nazionale - e sensibilizzare i giovani. Imparare a riconoscere i possibili campanelli d’allarme, essere informati su fattori di rischio e opportunità di cura, potersi confrontare sugli aspetti clinici e psicologici, sono infatti strumenti cruciali per aiutare ragazze e ragazzi di fronte ad un’evenienza rara ma possibile, come la malattia oncologica in età adolescenziale. 

“Da diversi anni con il progetto #fattivedere miriamo a sensibilizzare sempre più adolescenti sul territorio italiano circa l’importanza di prendersi cura di se stessi e del proprio corpo invitandoli a rivolgersi, senza paura né vergogna, ad un medico o ad un familiare qualora si presentino sintomi senza causa apparente e prolungati nel tempo. Anche durante questa edizione verrà affrontato il tema della diagnosi di tumore nei pazienti adolescenti e, sempre grazie alla presenza di autorevoli esperti, il delicato tema della difficoltà di affrontare la malattia in tutti i suoi aspetti. L’impegno di Fondazione non è solo quello di finanziare l’oncologia pediatrica, ma anche coinvolgere sempre più giovani per rafforzare la cultura della corretta informazione scientifica basata sui risultati della ricerca d’eccellenza che progredisce” – afferma Monica Ramaioli, Direttore di Fondazione Umberto Veronesi ETS.

Il secondo, di nove incontri complessivi, è fissato in presenza per mercoledì 12 febbraio ove parteciperanno Daniele Banfi, giornalista scientifico di fondazioneveronesi.it; il Dottor Giuseppe Maria Milano, pediatra oncologo presso Dipartimento di Ematologia, Oncologia, Terapia Genica e Cellulare IRCCS Ospedale Bambino Gesù di Roma e il Dottor Andrea De Salvo, Psicologo Psicoterapeuta presso il Dipartimento di Oncoematologia, Terapia Cellulare, Terapie Geniche e Trapianto Emopoietico presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma con alcuni ex pazienti che porteranno la propria esperienza personale del percorso di cura.

L’incontro inizierà alle ore 9.30 presso il Cinema Farnese di Roma e prenderanno parte quasi 200 studenti e studentesse del Liceo Artistico Enzo Rossi, Liceo Scientifico G.Peano, Liceo M.Montessori, Istituto Evangelista Torricelli e il Liceo Classico Manara.

Fondamentale anche per questa edizione del progetto, il contributo apportato dagli esperti del Gruppo di Lavoro Adolescenti dell’AIEOP e nello specifico Andrea Ferrari, coordinatore del gruppo; Giuseppe Maria Milano, pediatra oncologo presso Dipartimento di Ematologia, Oncologia, Terapia Genica e Cellulare IRCCS Ospedale Bambino Gesù di Roma, coordinatore del progetto adolescenti 4You presso lo stesso ospedale e fondatore dell’associazione di ex pazienti 4YouAPS; Paola Quarello, Dirigente Medico Oncoematologia Pediatrica presso Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino e Maurizio Mascarin, Responsabile del Dipartimento di oncologia radioterapica presso il Centro di riferimento oncologico di Aviano e Responsabile del progetto Area Giovani.

Fondazione Umberto Veronesi ETS

Nasce nel 2003 per volontà del Professor Umberto Veronesi per promuovere il progresso scientifico, concentrando il proprio operato in due aree: sostegno alla ricerca, motore del progresso scientifico, e divulgazione scientifica, perché le scoperte della scienza diventino patrimonio di tutti. In più di vent’anni Fondazione ha creato le basi per un nuovo modello di sviluppo della scienza, introducendo un criterio inedito nel nostro Paese: investire nella cultura scientifica per creare una nuova generazione di scienziati e di cittadini consapevoli dei progressi della ricerca.

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