Il corretto smaltimento dei farmaci scaduti, la campagna Assosalute Federchimica raggiunge 9 milioni di italiani
“Non mi scadere sui farmaci” è lo slogan della campagna per lo smaltimento dei medicinali scaduti. Oltre 7 italiani su 10 hanno trovato il messaggio chiaro ed efficace ed in particolare, il passaparola è stato fondamentale per ampliare l’effetto eco della campagna
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(AGR) Un bel passo avanti nella consapevolezza e nelle abitudini degli italiani sul corretto smaltimento dei farmaci scaduti. Ad oltre un anno dal lancio della campagna di sensibilizzazione "Non mi scadere sui farmaci", promossa da Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione (parte di Federchimica), in collaborazione con Kiwi, part of Uniting, i dati elaborati, dall’Istituto di ricerca The Fool, confermano l’impatto positivo dell’iniziativa: 9 milioni di italiani raggiunti e il 79% di coloro che hanno visto la campagna ha affermato di aver modificato il proprio comportamento, adottando pratiche più corrette e sostenibili.
UN PROBLEMA SOTTOVALUTATO
I RISULTATI DELLA CAMPAGNA: ITALIANI PIÙ INFORMATI E PIÙ ATTENTI
A oltre un anno dal lancio della campagna "Non mi scadere sui farmaci", i dati raccolti evidenziano un miglioramento nella consapevolezza e nelle abitudini degli italiani riguardo al corretto smaltimento dei farmaci scaduti. Il 72% degli intervistati ha ritenuto il messaggio chiaro ed efficace, con un apprezzamento particolarmente positivo tra gli over 55, dove si raggiunge una soddisfazione del 98%.
Oltre alla comprensione del messaggio, la campagna ha generato un passaparola che ha coinvolto il 71% dei partecipanti, che ha condiviso le informazioni con altri. Tra i cambiamenti rilevanti, il 48% ha scoperto che i contenitori per lo smaltimento sono presenti anche nelle isole ecologiche, mentre il 34% ha iniziato a separare correttamente le scatole esterne dal contenitore – il cosiddetto “confezionamento primario” - dei farmaci scaduti. Inoltre, più di un cittadino su cinque si è rivolto ai farmacisti per ricevere ulteriori informazioni, rafforzando il ruolo delle farmacie come punti di riferimento per la sensibilizzazione. Infine, l’utilizzo delle isole ecologiche per lo smaltimento dei farmaci scaduti è aumentato del 10% dai raggiunti dalla campagna, indicando un progressivo adeguamento alle pratiche corrette.
UN PRIMO PASSO VERSO UNA RESPONSABILITÀ CONDIVISA
Nonostante i buoni risultati, restano alcune aree di miglioramento. In particolare, i giovani tra i 18 e i 24 anni, risultano la fascia meno informata, con solo il 50% di loro che adotta correttamente le pratiche di smaltimento. Inoltre, la disponibilità e la prossimità dei contenitori per il corretto smaltimento restano fattori chiave per incentivare comportamenti responsabili e virtuosi, indicando la necessità di un ulteriore impegno collettivo per l’ampliamento della rete di contenitori per la raccolta dei farmaci scaduti, affinché siano sempre più accessibili ai cittadini sui loro territori.
"I dati di chiusura di ‘Non mi scadere sui farmaci’ dimostrano che la campagna ha contribuito a un primo passo verso una maggiore consapevolezza ambientale, anche quando si parla di farmaci – dichiara Michele Albero, Presidente di Assosalute. “Tuttavia, affinché propensioni e modifiche di comportamento diventino abitudini consolidate, è necessario un impegno continuativo in termini di informazione ed educazione che interessi tutto il percorso del farmaco, dall’acquisto consapevole, passando per una assunzione responsabile e una corretta conservazione fino a uno smaltimento rispettoso delle regole e del Pianeta.” “In tal senso,” - conclude Albero – “la campagna è in linea con la promozione di una cultura della salute sempre più matura e alla cui evoluzione può contribuire una collaborazione sinergica tra tutti gli attori del sistema sanitario a partire dai temi della corretta comunicazione.”
foto archivio AGR farmaci