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Roma, la Shoah attraverso la Memoria e la Storia con la mostra: "La fine dei Lager nazisti"

Il 23 gennaio la Fondazione Museo della Shoah inaugurerà la mostra curata da Marcello Pezzetti: un viaggio storico ed emotivo dedicato a uno dei momenti più significativi del XX secolo, la liberazione dei campi di concentramento e sterminio nazisti avvenuta tra il 1944 e il 1945.

printDi :: 22 gennaio 2025 15:35
Fine dei lager nazisti locandina

Fine dei lager nazisti locandina

(AGR) Il 23 gennaio – in occasione dell’ottantesimo Anniversario della Liberazione di Auschwitz e più in generale dei campi di concentramento e sterminio - la Fondazione Museo della Shoah inaugura alle ore 18.00, presso la Casina dei Vallati di Roma, la mostra “La fine dei lager nazisti” curata da Marcello Pezzetti, uno dei massimi esperti italiani della Shoah. Un viaggio storico ed emotivo dedicato a uno dei momenti più significativi del XX secolo: la liberazione dei campi di concentramento e sterminio nazisti avvenuta tra il 1944 e il 1945.

Curata da Marcello Pezzetti, l’esposizione offre uno sguardo approfondito su una pagina fondamentale della storia contemporanea, con l’obiettivo di preservare la memoria e stimolare una riflessione collettiva contro ogni forma di odio, discriminazione e negazione dei diritti umani.

 
Attraverso un percorso immersivo, il pubblico sarà guidato a comprendere le condizioni inumane dei lager e l’impatto emotivo e storico che la loro liberazione ha avuto sul mondo intero. Tra immagini storiche, molte delle quali rare e poco conosciute, scattate durante le operazioni di liberazione, proiezioni di materiali audiovisivi, filmati d’epoca, mappe geografiche, documenti e statistiche, la mostra esplora i giorni finali del regime nazista e l’impatto della liberazione dei lager, che rivelò al mondo intero l’orrore del genocidio.

All'inaugurazione, insieme al Presidente della Fondazione Mario Venezia, parteciperanno ospiti illustri del mondo della politica, della cultura, dell'arte e del giornalismo. Tra questi, l'On. Federico Mollicone, membro della VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione, Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma Capitale, Mattia Peradotto, Direttore dell'UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali Lamberto Giannini, Prefetto Capo di Roma, Hans-Dieter Lucas, Ambasciatore di Germania in Italia, un rappresentante dell’Ambasciata d'Israele presso la Santa Sede, Francesco Nazzaro, Capo di Gabinetto della Città Metropolitana.

Saranno inoltre presenti Antonella Polimeni, Magnifica Rettrice della Sapienza Università di Roma, Riccardo Di Segni, Rabbino Capo di Roma, Victor Fadlun, Presidente della Comunità Ebraica di Roma.
Modera gli interventi istituzionali Claudia Conte, giornalista e scrittrice.

“Di fronte alla scoperta dei crimini nazisti, le forze alleate si trovarono a gestire sfide di enorme portata. - afferma il curatore Marcello Pezzetti - Fu necessario assistere i sopravvissuti, istituire sistemi di sostegno sanitario e, infine, organizzare i rimpatri. Allo stesso tempo, fu fondamentale documentare ciò che era accaduto e avviare i processi contro i persecutori.
Per i pochi sopravvissuti, invece, la liberazione non coincise immediatamente con la libertà, anche perché una parte consistente di essi cessò di vivere nei giorni successivi.”

Inoltre ad arricchire l’evento, lo stesso giorno alle ore 17:30, la Fondazione Museo della Shoah di Roma, alla presenza del Sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri e del Presidente della Fondazione Mario Venezia, inaugura un'importante iniziativa artistica: lo svelamento del murales “Anti-Semitism, History Repeating” dell'artista aleXsandro Palombo, raffigurante Liliana Segre e Sami Modiano con le divise dei lager, acquisito dalla Fondazione e collocato davanti al Portico d'Ottavia, sotto la targa che ricorda il rastrellamento del 16 ottobre 1943.

L’opera, già comparsa a Milano in Piazzale Loreto il 30 settembre 2024, è stato oggetto di due azioni vandaliche: il 15 ottobre, le stelle di David sono state sfregiate, e l'11 novembre, i volti di Segre e Modiano sono stati cancellati. La rimozione definitiva, avvenuta il 2 dicembre, ha suscitato indignazione a livello nazionale e internazionale. La decisione di trasferirlo a Roma, nel contesto della Fondazione Museo della Shoah, non è solo un atto di protezione, ma anche un messaggio contro l'odio e l'intolleranza.

Questa acquisizione, promossa dalla Fondazione Museo della Shoah, sottolinea l'importanza di custodire la memoria attraverso l'arte ed è un potente monito contro l'antisemitismo e il negazionismo temi sempre più urgenti nel panorama contemporaneo.

“Quando abbiamo appreso la notizia dello sfregio al murales a Milano, siamo stati sopraffatti dall'indignazione. - afferma Mario Venezia, Presidente della Fondazione Museo della Shoah -  Un gesto vile e insensato che non solo colpisce l'arte, ma tenta di ferire il cuore stesso della Memoria.
Ma non ci siamo arresi a questa violenza simbolica. Abbiamo trasformato la rabbia in un atto di bellezza e resistenza, prendendo contatto con l'artista, che ha saputo reinventare l'opera e realizzarne una nuova versione a Roma, presso la Casina dei Vallati, sede museale della Fondazione.Questo murales è la nostra risposta: una ferita che si rimargina, un simbolo che torna a vivere più forte di prima, perché la Memoria non può essere imbrattata.”

L’opera sarà visibile all'aperto fino al 2 febbraio e successivamente troverà collocazione permanente nella Casina dei Vallati, cuore delle attività della Fondazione.  

Questi eventi saranno poi seguiti il 24 gennaio alle ore 11.00 - presso il Teatro Argentina di Roma – da un incontro speciale per gli studenti delle scuole medie e superiori con Sami Modiano, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau e attivo testimone della Shoah. L’incontro è stato organizzato in occasione dell'uscita del libro "Così siamo diventati fratelli" (di Sami Modiano, con Marco Caviglia, edito da Mondadori). Un dialogo emozionante sul valore dell'amicizia e della memoria.

Dal 26 al 28 gennaio invece si svolgerà il Viaggio della Memoria, organizzato da Roma Capitale e Città Metropolitana per gli studenti, con il supporto della Fondazione, per visitare i luoghi simbolo della deportazione, con l'obiettivo di mantenere vivo il ricordo e promuovere la consapevolezza storica.

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