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Roma, smantellata centrale di spaccio, tra gli arrestati anche il presunto "capo" dell'organizzazione

L’indagine ha consentito di documentare i ruoli e i compiti dei tre arrestati, evidenziando come uno di loro, operasse quale capo e organizzatore dell’associazione, mettesse a disposizione la sua abitazione, definisse i turni dei venditori, procurasse ai pusher lo stupefacente, remunerasse i sodali

printDi :: 23 febbraio 2025 13:21
Carabinieri operazione della compagnia Cassia smantellata centrale di spaccio

Carabinieri operazione della compagnia Cassia smantellata centrale di spaccio

(AGR) Nei comuni di Roma e Civita Castellana (VT), su delega della Procura della Repubblica di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri della Compagnia di Roma Cassia, unitamente a personale dei comandi territorialmente competenti e del Nucleo Carabinieri Cinofili di Roma Santa Maria di Galeria, hanno dato esecuzione a un’ordinanza che dispone misure cautelari - emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica DDA - nei confronti di 3 persone, di cui due destinatarie di custodia cautelare in carcere e una della misura degli arresti domiciliari, gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope.

La misura cautelare, che trae origine da una complessa e articolata attività investigativa, condotta, tra luglio 2020 e febbraio 2021, dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Roma - Cassia, ha permesso, attraverso l’escussione di numerosi acquirenti, servizi di osservazione, controllo e pedinamento, intercettazioni telefoniche e ambientali nonché telecamere di videosorveglianza, di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, di cui gli indagati facevano parte, strutturato e dedito allo spaccio di stupefacenti (cocaina, marijuana e hashish), prevalentemente nel quartiere di Roma Prima Porta ma anche nei comuni di Formello (RM) e Sacrofano (RM).

 
L’attività d’indagine ha, inoltre, consentito di documentare i ruoli e i compiti dei 3 odierni indagati in ordine al sodalizio, evidenziando come uno, in qualità di capo e organizzatore dell’associazione, mettesse a disposizione la sua abitazione quale centrale di spaccio, definisse i turni dei venditori (per assicurare rifornimento costante alla piazza), procurasse ai pusher lo stupefacente da vendere, remunerasse i sodali con una retribuzione (in denaro o in stupefacente) e provvedesse alle spese legali in caso di arresto con i proventi delle cessioni; mentre gli altri due fossero preposti alla custodia, al confezionamento in dosi e allo spaccio al dettaglio della sostanza (oltre 500 dosi a settimana per un volume di incassi di più di 10.000 euro). Inoltre, il gruppo si avvaleva di un medesimo linguaggio convenzionale attraverso il ricorso a parole ed espressioni come “un litro intero di latte”, “metà panino”, “tre litri di vino”.

Nel corso dell’indagine, 4 persone sono state arrestate in flagranza di reato, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e 12 segnalate alla locale Prefettura per uso personale. Inoltre sono stati complessivamente sequestrati circa 800 g di sostanza stupefacente e la somma di circa 29.000 euro.

Si precisa che i procedimenti versano nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.

Quanto sopra, si comunica, nel rispetto degli indagati che sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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