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Roma Testaccio minaccia e picchia l'anziana madre, lei chiama i Carabinieri e lo fa arrestare

I Carabinieri hanno rinvenuto all’interno di una credenza della cucina, nascosti in un barattolo, 130 grammi di marijuana, due bilancini di precisione, un coltello con tracce di stupefacenti utilizzato per suddividere le dosi, materiale per il confezionamento e un paio di manette prive di matricola

printDi :: 21 febbraio 2025 20:07
Roma Testaccio minaccia e picchia l'anziana madre, lei chiama i Carabinieri e lo fa arrestare

(AGR) Lo scorso pomeriggio, una richiesta di aiuto da parte di una mamma residente del quartiere Testaccio ha permesso ai Carabinieri della Stazione di Roma Aventino di intervenire tempestivamente e arrestare in flagranza il figlio, un 45enne romano, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è gravemente indiziato di aver maltrattato l’anziana madre convivente e di detenzione e traffico di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. La donna ha allertato telefonicamente i militari, raccontando che il figlio la stava picchiando tirandole i capelli.

Durante la telefonata, i Carabinieri hanno sentito in diretta le urla dell’uomo e gli insulti rivolti alla madre. Intervenuti immediatamente, i militari hanno interrotto l’aggressione e arrestato l’uomo in flagranza di reato. Nel corso della perquisizione domiciliare, i Carabinieri hanno rinvenuto all’interno di una credenza della cucina, nascosti in un barattolo, 130 grammi di marijuana, due bilancini di precisione, un coltello con tracce di stupefacenti utilizzato per suddividere le dosi, materiale per il confezionamento e un paio di manette prive di matricola. Raccolti gravi elementi indiziari a carico dell’uomo, d’intesa con la Procura della Repubblica, i Carabinieri lo hanno accompagnato presso le aule dibattimentali di Piazzale Clodio, dove il Tribunale ha convalidato l’arresto e disposto per lui l’obbligo di presentarsi in caserma.

 
Si precisa che considerato lo stato del procedimento, indagini preliminari, l’indagato deve intendersi innocente fino ad eventuale accertamento di colpevolezza con sentenza definitiva.

Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi  presunto  innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito

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