Segni, blitz dei Carabinieri in un centro di autodemolizione, sequestrati 275 automezzi
I Carabinieri hanno rinvenuto, all’interno di due aree non inserite nell’autorizzazione ambientale e ricadenti in zone a destinazione urbanistica "agricola" e "residenziale", nonché sottoposte a vincolo paesaggistico, 273 veicoli e 2 motoveicoli dichiarati fuori uso ritenuti rifiuti pericolosi


Carabinieri Segni sequestro 275 automezzi nel centro autodemolizioni
(AGR) Ieri mattina, a Segni i militari della locale Stazione unitamente a quelli del Nucleo Carabinieri Forestale di Segni, nell’ambito di un servizio finalizzato al contrasto di illeciti in materia ambientale, operato congiuntamente al personale del NIPAAF di Roma, dell’Arpa Lazio, del Comune e della Polizia Locale di Segni, al termine di un controllo eseguito presso un centro di autodemolizione segnino hanno denunciato tre persone del luogo indiziate gravemente di gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi in concorso, realizzazione di uno scarico industriale non autorizzato e per la violazione delle procedure relative al trattamento dei veicoli fuori uso.
Nello specifico i Carabinieri all’interno dell’attività hanno rinvenuto, all’interno di due aree non inserite nell’autorizzazione ambientale e ricadenti in zone a destinazione urbanistica "agricola" e "residenziale" nonché sottoposte a vincolo paesaggistico, 273 veicoli e 2 motoveicoli dichiarati fuori uso ritenuti rifiuti pericolosi nonché uno scarico industriale realizzato in assenza della prescritta autorizzazione.
La loro posizione è al vaglio della Procura della Repubblica di Velletri poiché gli indagati rischiano l’arresto da sei mesi a due anni e un’ammenda da 2600 a 26.000 euro per la gestione illecita di rifiuti pericolosi mentre per la realizzazione dello scarico industriale non autorizzato la pena prevista è l’arresto da due mesi a due anni o un’ammenda da 1.500 a 10.000 euro.
Quanto sopra, si comunica, nel rispetto degli indagati che sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.