Commemorazione in ricordo dei caduti di Kindu

Sono stati i primi morti italiani per la pace nel mondo. Militari impegnati in azioni umanitarie fatti a pezzi solo perché “bianchi”. Due velivoli da trasporto dell’Aeronautica Militare, due “Vagoni volanti” C-119 della 46^ Aerobrigata di Pisa trasportavano rifornimenti per i “caschi blu” malesi della guarnigione di Kindu.
E’ dall’estate 1960 che i velivoli italiani provvedevano a circa il 70% delle esigenze di trasporto aereo del contingente ONU.
Erano presenti alla commemorazione il Vice Sindaco del Comune di Fiumicino Annamaria Anselmi, il Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana, le associazioni dei militari in congedo, autorità civili, militari e religiose.
Video di repertorio del Novembre 2011
Questi i nomi dei tredici aviatori italiani trucidati a Kindu.
A bordo del C-119 India 6002 (nominativo radio “Lyra 5”) C-119 India 6002
- Maggiore pilota Amedeo Parmeggiani;
- Sottotenente pilota Onorio De Luca;
- Tenente medico Paolo Remotti;
- Maresciallo motorista Nazzareno Quadrumani;
- Sergente maggiore montatore Silvestro Possenti;
- Sergente elettromeccanico Martano Marcacci;
- Sergente marconista Francesco Paga.
A bordo del C-119 India 6049 (nominativo radio “Lyra 33”) C-119 India 6049
- Capitano pilota Giorgio Gonelli;
- Sottotenente pilota Giulio Garbati;
- Maresciallo motorista Filippo Di Giovanni;
- Sergente maggiore Nicola Stigliani;
- Sergente maggiore Armando Fabi;
- Sergente marconista Antonio Mamone.