Don luigi Ciotti - Presidente di Libera -Ci vuole una presenza comune, serve il 'noi'
Don Luigi Ciotti presidente di Libera "Siamo qui per esprimere vicinanza ai giornalisti aggrediti e per estendere il pensiero a tutte le vittime, anche a coloro che sono morti per mano delle mafie. Ma anche per far emergere le cose belle che ci sono a Ostia, con tante associazioni e realtà che fanno un grande lavoro". Prosegue - Don Luigi Ciotti - sulla possibilità di superare le divisioni sul tema mafia tra forze politiche e perfino tra associazioni: "Ci vuole una presenza comune, serve il 'noi'". "Nessuno ci metta il cappello politico sopra - ha detto Ciotti -. Libera è apartitica e aperta alla collaborazione con tutti".Giuseppe Giulietti Presidente della Federazione nazionale stampa italiana, "Mai con i mafiosi e mai con i fascisti si può dire in questa piazza, lo prevede la Costituzione. C'è chi sta con la Costituzione e chi fa strage dei suoi valori, Ostia non è solo clan, ci sono tante donne e uomini che lottano ogni giorno. Chi ha alzato la voce contro le testate è il benvenuto qui, a prescindere dalle sue idee politiche.
Ora non bisogna spegnere i riflettori, a Ostia e altrove, sui cronisti minacciati, dobbiamo dargli una scorta mediatica". Giulietti ha salutato Federica Angeli di Repubblica da anni sotto scorta, Daniele Piervincenzi, il cronista aggredito e altri giornalisti presenti. In piazza alcune centinaia di persone con Cgil, Cisl e Uil e altre organizzazioni. "La mafia si radica dove lo Stato è assente e si alimenta con omertà e indifferenza - ha detto una studentessa - noi esigiamo una cittadinanza unita nella lotta contro le mafie e chiediamo che i giornalisti mantengano alta l'attenzione sul nostro territorio".
"Ostia libera" "Ostia libera! Ostia libera!" è lo slogan intonato in piazza Anco Marzio da un gruppo di pensionati della Spi-Cgil presenti con uno striscione alla manifestazione.