Telecomunicazioni: le sanzioni AGCom a TIM e Vodafone
dimostrano l’urgenza di una riforma che assegni alle Authority effettivi poteri regolatori e coercitivi per non lasciare gli utenti in balìa delle aziende
(AGR) All’inizio dello scorso anno a numerosi clienti TIM è stata notificata l’introduzione di un costo fisso mensile per molte offerte di linea mobile a consumo, sulle quali è stato applicato una sorta di canone di 1,99 euro al mese. Tale modifica ha di fatto impedito agli utenti di fruire della tariffa scelta al momento della sottoscrizione degli abbonamenti in questione e proprio per questo AGCom ha sanzionato la società per 928mila euro, sottolineando come la possibilità di variazione del piano tariffario proposta da TIM ai propri clienti abbia finito in realtà per stravolgere il contratto originario, implicando nuovi obblighi e la costituzione di una nuova prestazione.
La condotta della società, quindi, ha prodotto conseguenze troppo rilevanti per poter essere considerata come una “semplice” modifica unilaterale del contratto. Alla sanzione comminata a TIM si aggiunge inoltre la multa di oltre 770mila euro emessa nei confronti di Vodafone in relazione all’offerta Internet Unlimited. Il piano tariffario è stato pubblicizzato come all inclusive ma comprende in realtà costi extra non chiaramente indicati nel prospetto informativo, cosa che impedisce agli utenti una conoscenza piena e completa delle informazioni contrattuali.
Il mercato della telefonia continua, purtroppo, ad essere una giungla, in cui i consumatori, disorientati, restano spesso in balìa delle condotte scorrette delle compagnie. Una situazione, questa, che si è protratta fin troppo a lungo e che dimostra ancora una volta l’urgenza di una riforma delle Autorità finalizzata ad istituire un sistema di controllo realmente efficace, con tempi decisionali rapidi ed effettivi poteri regolatori e coercitivi assegnati alle Authority.