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Referendum, SSN il Si non cambia nulla

print02 dicembre 2016 10:02
Referendum, SSN il Si non cambia nulla
(AGR) “La Sanità in Italia è al capolinea e il voto referendario non servirà a salvarla. All’orizzonte infatti, sia che vinca il Sì, sia che vinca il No, non si scorgono novità perché il ddl Boschi non incide sulle risorse. - afferma il segretario Giustozzi dell'associazione Dossetti - Non bilancia le asimmetrie fra i diversi territori e non stabilisce fruibilità concreta di servizi e prestazioni. Il Paese rimarrà quindi diviso in tante aree, di cui alcune lavorano meglio, alcune peggio. In un momento in cui si discute di grandi riforme e di visioni migliorative, il nodo della governance sanitaria resta quindi irrisolto perché da anni chi comanda in sanità è il Ministero dell’Economia e la salute è considerata ormai solo una delle tante voci di costo nel bilancio dello Stato, non più certo un diritto costituzionale da garantire a tutti e su cui investire per principio a tutela della persona e della collettività. Per questo, oggi, più che per una riforma costituzionale a colpi di slogan è necessario battersi per riaffermare una reale supremazia statale che possa dare equilibrio al rapporto tra governo centrale e governi regionali, con la creazione di un Super Ministero della Salute e delle Politiche Sociali capace di autonomia di spesa. Così come è messo, infatti, il Ministero della Salute, finanziariamente non conta niente e anche se volesse riappropriarsi delle tanto declamate disposizioni generali in materia socio-sanitaria, resterebbe comunque svuotato di significato perché non saprebbe come renderle applicabili".

L’associazione Dossetti oltre ad esprimere grande preoccupazione per un approccio così inappropriato al tema della Governance della Salute in Italia, ha chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’apertura di un tavolo indipendente degli steakholders con tutti gli operatori del mondo della sanità che possa orientare le politiche della salute verso soluzioni realmente efficaci.Solo così sarà possibile garantire un sistema sanitario efficiente, fruibile in maniera universale e sostenibile. Il resto, ormai è chiaro a tutti, è solo propaganda”.

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