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print10 giugno 2014 11:47
fibrillazione atriale

fibrillazione atriale

(AGR) La fibrillazione atriale, l’aritmia più diffusa in occidente, colpisce oltre mezzo milioni di italiani ed i numeri aumentano fino al 4% dell’intera popolazione con età superiore ai 65 anni, con rischi sempre più frequenti di incorrere in ictus cardioembolico. Gli oltre 60.000 nuovi casi l’anno hanno destato preoccupazione e attenzione nella comunità scientifica e lo studio di nuove strade terapeutiche e preventive ha portato alla sperimentazione di nuovi farmaci anticoagulanti e di dispositivi medici all’avanguardia.

Sul tema interviene Claudio Giustozzi, Segretario nazionale dell’Associazione Giuseppe Dossetti – I Valori, che dichiara: “In Italia la fibrillazione atriale è la causa del 15% di tutti gli ictus cardioembolici che causano decessi, disabilità, e incrementano i costi sociali ed economici. Nello specifico si stima in 20 mila euro il costo medio annuo per il paziente colpito da ictus”.

“Grazie alle nuove terapie – prosegue Giustozzi – invece, ogni anno si potrebbero evitare 11 mila ictus con un risparmio di 230 milioni di euro per il Servizio sanitario nazionale”.

“L’Associazione Dossetti – dichiara Giustozzi - da anni è il terminale della domanda di tutela dei diritti sociali e sanitari dei cittadini, e sulla tematica della fibrillazione atriale si fa promotrice della cura e prevenzione della patologia con i nuovi anticoagulanti orali e i dispositivi impiantabili attivi di ultima generazione attraverso la presentazione di una proposta di legge e di una interrogazione parlamentare”.

“Le Istituzioni – conclude – hanno il dovere di incentivare l'innovazione e la concorrenzialità dell'industria dei farmaci e dei dispositivi medici per fare in modo che i prodotti più innovativi possano accedere al mercato in maniera rapida ed efficiente a vantaggio dei pazienti e degli operatori sanitari”.

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