No...ad incarichi esterni
(AGR) Dure critiche dei Cobas alla Asl rm D in occasione della pubblicazione dei bandi per il conferimento incarichi esterni. “Negli avvisi – si legge su una nota dell’organizzazione sindacale - viene riportato che il costo di tali incarichi ricadrà su “fondi privati” del Dipartimento di Prevenzione Aziendale e tali incarichi sarebbero finalizzati “per esecuzione del Progetto denominato: Piano industriale per l’implementazione dei servizi a terzi del Dipartimento di Prevenzione”.Tali provvedimenti suscitano non poche perplessità e dubbi, proprio per il fatto che vengono considerati di natura privatistica,fondiderivanti da sanzioni dovute a violazioni e inosservanza di leggi in materia di igiene, tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Fondi che, peraltro, dovrebbero essere distribuiti e reinvestiti, esclusivamente, “per finanziare l’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svolta daiDipartimenti di Prevenzione delle AA.SS.LL. Altri dubbi, inoltre, riguardano i criteri e le priorità di scelta adottati nella individuazione delle figure professionali, oggetto di tali bandi, in rapporto alle problematiche e criticità presenti all’interno del Dipartimento di Prevenzione.Tali problematiche e criticità – sostengono i Cobas -riguardano, maggiormente, la carenza di figure professionali, soprattutto quelle degli Ispettori e dei Tecnici della Prevenzione, indispensabili per garantire la piena ottimizzazione di quelle funzioni ed attività di prevenzione, promozione e tutela della Salute Pubblica dai rischi di natura Igienico, Ambientale, Sanitaria, Alimentare e Lavorativa, proprie del Dipartimento di Prevenzione. Allo sviluppo ed al potenziamentodi tali attività dovrebbero essere indirizzati, quindi, tutti gli sforzi, i provvedimenti e le risorse economico finanziarie, per adeguare la disponibilità delle risorse umane eprofessionali necessarie, tenuto conto, anche, dell’ampiezza del territorio e delle innumerevoli specificità presenti. Tale situazione, peraltro, si inserisce in un contesto di grave crisi economico/finanziaria nel quale le Aziende Sanitarie Locali ed Ospedaliere, sono chiamate ad osservare e rispettare le indicazioni regionali in merito all’attuazione del Piano di Rientro del debito sanitario, con particolare riferimento al contenimento della spesa del personale. Appaiono, quindi, ancor più singolari tali disposizioni e provvedimenti considerando che nessuna decisione ( sostituzione di tutte le maternità, recupero personale sospeso a vario titolo, ecc., ecc. ) pur all’interno delle compatibilità economiche/finanziarie, è stata adottata per integrare quelle risorse umane e professionali necessarie ed indispensabili, a quei servizi (vedi PP.OO. G.B. Grassi e CPO) che già oggi fanno fatica ad assicurare i livelli qualitativi/quantitativi necessari per garantire l’assistenza e, quindi, la tutela della salute ai cittadini utenti”.Pertanto, l’organizzazione sindacale: “…..ritiene indispensabile, ai fini della trasparenza e fondatezza degli stessi provvedimenti adottati, l’accertamento, anche tramite Organi competenti, della natura dei fondi utilizzati per il finanziamento degli incarichi oggetto di selezione e, specificatamente se, questi, possano legittimamenteessere considerati “ fondi di natura privatistica”.