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'Niente cani nè disabili… perchè disturbano i clienti dell’hotel'

print14 luglio 2011 17:53
(AGR) E’ la risposta che si e’ sentito dare per telefono da alcuni albergatori della riviera romagnola, nello specifico di Gabicce Mare, il presidente di Azione Parkinson, Claudio Passalacqua, che cercava di organizzare le vacanze per i membri dell’associazione.

Auanto denunciato è stato raccontato dallo stesso Passalacqua nel corso del convegno al Cnel in cui sono stati presentati gli esiti di una ricerca Censis/Fondazione Serono sull’assistenza alle persone disabili e alle famiglie, nello specifico su chi è stato colpito da sindrome di Down e sugli ammalati di Parkinson. “Come ogni anno, per le vacanze estive cerchiamo delle pensioni a basso prezzo per passare le vacanze estive e alcuni proprietari hanno detto che non accettano disabili e animali domestici” racconta Passalacqua.

La difficoltà, in sostanza, di prenotare le vacanze si assomma agli ostacoli quotidiani di chi soffre di questa patologia. e..spostando solo di poco lo sguardo emerge chiaramente:

“L’approvvigionamento dei farmaci – ad esempio - è una lunga trafila, una corsa a tappe che somiglia a un gioco dell’oca – lamenta il presidente di Azione Parkinson – mentre nel resto d’Europa la consegna dei farmaci avviene a domicilio, in Italia c’èpiù attenzione alla burocrazia che al paziente, un altro aspetto critico e’ l’assistenza domiciliare, le persone non sempre hanno la possibilita’ di pagare una caregiver, quindi o mettiamo servizi domiciliari pubblici oppure diamo sgravi fiscali. Il miglioramento della qualità della vita è un diritto indiscutibile, non una concessione delle istituzioni”.

Passalacqua ha sottolineato, inoltre, che a queste carenze si aggiungono i tagli del welfare. “Questo porta a una inversione di ruoli – dice – lo Stato mette a cvarico delle famiglie cio’ che gli e’ dovuto. Se non ci si puo’ permettere una persona per l’assistenza, un familiare deve lasciare il lavoro per curare la persona ammalata di Parkinson e quest’ultimo si sente un peso per la famiglia. Di solito si reagisce chiudendosi sempre piu’ in se stessi”.

Passalacqua, infine, ha lanciato l’allarme sul quanto avviene nella regione Lazio, “caso unico in Italia”, dove i malati di Parkinoson più gravi, operati al Cto a cui viene inserito una specie di bypass, non riescono ad avere la sostituzione delle pile esaurite dopo tre anni. “Costano 13 mila euro e c’è il diritto alla sostituzione, ma nel Lazio rispondono di non avere i soldi, senza le pile un’operazione dolorosa si rivela inutile”.

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