Mobilitazione per la sanità romana
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11 dicembre 2012 20:00
(AGR) “Il taglio di posti letto nella sanità del Lazio finirà per mettere in ginocchio il sistema sanitario pubblico della nostra regione. A rischio adesso c’è anche il Cto, una struttura di eccellenza nella Capitale. Sono solidale e condivido la protesta degli operatori del settore, dei sindacati e dei cittadini, perchè il metodo dei tagli lineari del commissario Bondipregiudica i livelli minimi di assistenza che sono dovuti alle donne e agli uomini del nostro territorio. E tutto questo è inaccettabile”. Lo dichiara Filiberto Zaratti, Consigliere di Sinistra ecologia e libertà alla Regione Lazio, intervenuto questa mattina al presidio sotto la giunta regionale per dire no alla chiusura del Cto. “Questa mattina eravamo in piazza con i lavoratori della Sanità del Lazio, ai quali va la nostra massima solidarietà, che manifestavano contro i tagli voluti da Bondi. Si tratta di ulteriori tagli di 2.000 posti letto nel Lazio che porteranno la carenza dei posti letto a 9.000 unità sfasciando l'assistenza sanitaria della Regione. - afferma il Presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio - Bisogna capire che i tagli fatti per tappare un buco oggi apriranno delle voragini domani, poichè la mancata prevenzione farà esplodere la spesa sanitaria nei prossimi anni, a meno che non si voglia favorire la sanità privata. E i numeri sembrano andare in questa direzione. Bondi vuole portare i posti letto a 3,7 ogni mille abitanti (erano 4,7 nel 2009 e sono 5,9 in Europa) ma le percentuali lasciano il tempo che trovano. Nel 2000 i posti letto erano 32.598, 26.473 nel 2009, 23.041 nel 2012 e ora Bondi vuole portarli a 21.078. Una perdita in 12 anni di 11.520 posti letto a fronte di un aumento di popolazione di 616mila abitanti nell'ultimo decennio. Il tutto senza che si sia inciso realmente sugli sprechi come quelli sugli acquisti dei materiali sanitari, forse un compito troppo complicato, sia per Polverini, sia per un "raffinato tecnico" del Governo Monti come Bondi. Roma, in particolare, con quattro ospedali chiusi (Cto, Eastman, Forlanini e Oftalmico) e altri quattro ridimensionati (San Filippo Neri, Spallanzani, Pertini e Sant'Eugenio) diventerà per chi si ammala un inferno dantesco, con cittadini che dovranno elemosinare cure e ricoveri, per non parlare delle urgenze per le quali la Divina Commedia potrebbe non bastare a descriverle”.Partecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti