Asl rm D, stop alle consulenze
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12 febbraio 2013 16:55
(AGR) Il fenomeno riguardante il conferimento degli incarichi e delle consulenze nella Pubblica Amministrazione, come richiamato, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, nella sua relazione, dal Procuratore Generale della Corte dei Conti, Dr. Salvatore Nottola, è di “notevoli dimensioni”. Il sindacato Cobas Asl rm D evidenzia, inoltre, come il “ricorso a soggetti esterni talvolta viene ad eludere le restrizioni poste all’assunzione di personale, non tacendo il fatto che, questo, può costituire un sistema di soddisfacimento di interessi personali e servire alla creazione di apparati clientelari” ribadendo, inoltre che, pur non sussistendo un generale divieto per il ricorso a collaborazioni esterne o a contratti di durata o a consulenza, questi, debbono rispondere a determinate condizioni: “specificità e temporaneità degli incarichi, - si legge su una nota sindacale - talché l’eventuale rinnovo deve risultare sempre limitato nel tempo e con giustificazione ad hoc; impossibilità di adeguato o tempestivo assolvimento dell’incarico da parte delle strutture dell’ente o per insufficienza numerica del personale in dotazione o per mancanza della necessaria professionalità del personale disponibile; proporzionalità degli esborsi connessi all’incarico rispetto ai vantaggi conseguibili dell’ente; adeguata motivazione della delibera di conferimento dell’incarico al fine di consentire l’accertamento della sussistenza dei requisiti in parole”. I Cobaspone altresì l’attenzione in merito all’utilizzo dei fondi cosiddetti di “natura privatistica” che, nelle attuali condizioni e nelle difficoltà economico/finanziarie date, potrebbero essere finalizzati e, quindi, utilizzati in modo più congruo e ottimale per: acquisto di attrezzature sanitarie; integrazione fondi per l’acquisto di beni e servizi di prima necessità (vedi carta igienica, servizi di pulizia e sanificazione degli ambienti/derrate alimentari, ecc.); interventi manutentivi o, come suggerito in precedenza, da questa O.S., per far fronte, anche in parte, alla ritenuta a carico dei dipendenti (quota di € 1,03 per ogni ticket-buono pasto) in modo da poter così realizzare una, sia pur parziale, rivalutazione dello stesso.E’ utile e necessario, a tale proposito, ricordare, anche alla luce di quanto sopra esposto, che ai dipendenti del Comparto non sono state ancora riconosciute, come già segnalato più volteda questa O.S. le spettanze derivanti dai “Fondi della Produttività” relativi agli anni che vanno dal 2006 al 2009 per un importo complessivo di circa 2 milioni di Euro".Partecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti