Spiagge, tutto resta come prima
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Tutto questo a poche settimane dall'apertura ufficiale della stagione balneare, l'ennesima, tutto questo nonostante gli annunci di chi ha vinto le elezioni e nonostante quello che tutti, consiglieri municipali e comunali di maggioranza e opposizione compresi, possono facilmente constatare facendo due passi nei pressi del "lungomuro".
Al danno aggiungiamo la beffa perché relativamente alle spiagge libere di Ostia ponente, le uniche rimaste per il momento ancora tali, viene messa in discussione una generica proposta di iniziativa consiliare al fine di individuare, fra l'altro, pezzi di arenile dove ospitare iniziative sportive e culturali prevedendo la necessità di realizzare "strutture provvisorie" che interesseranno non oltre il 20% (un quinto) del già esiguo tratto di arenile in questione.
Invece di prevedere ulteriori strutture fisse, seppur temporanee, di cui non viene specificato praticamente nulla e che finirebbero per limitare ulteriormente le spiagge libere a disposizione dei cittadini, si provveda immediatamente ad abbattere gli abusi presenti sul demanio, iniziando magari da quello scempio che si erge a poche decine di metri dal Pontile di Ostia, e si provveda rapidamente a demolire l'edificio dell'ex ufficio tecnico per liberare altra spiaggia da riconsegnare ai romani e ai turisti. Il mare di Roma va liberato e non occupato ulteriormente. Sulle nostre spiagge, nel rispetto assoluto delle leggi vigenti, deve essere garantita la libera, gratuita e totale fruizione del mare, senza se e senza ma. Per troppi anni siamo andati avanti con un sistema perverso caratterizzato da un lato dalle "concessioni" dove è stato commesso di tutto e di più e dall'altro dalle "gestioni" delle spiagge libere, oggetto anche di pesanti inchieste della magistratura, che progressivamente hanno trasformato le spiagge libere in qualcos'altro di profondamente diverso.
Se veramente vogliamo costruire un modello di sviluppo sano che metta al centro della discussione pubblica anche lo sviluppo economico di un territorio bellissimo e straordinario come il nostro è il momento di rompere gli indugi, di evitare semplicistiche e fantasiose analisi, di affrontare il cancro che affligge il mare di Roma e cioè lo sviluppo padronale e predatorio che fino ad oggi ha prodotto illegalità, infiltrazioni mafiose, sfruttamento dei lavoratori e che ha impedito la giusta e doverosa distribuzione delle risorse.
Mancano pochi mesi all'apertura della stagione balneare, ci attendiamo che almeno quest'anno qualcuno faccia rispettare l'Ordinanza emessa della Sindaca Raggi, ci attendiamo che invece di discutere di pannicelli caldi, prevedendo fra l'altro altre strutture temporanee sulle spiagge di Ostia Ponente, la Giunta Raggi e la Giunta Di Pillo si attivino per demolire gli abusi edilizi, alcuni dei quali sono degli autentici ecomostri a pochi metri dal cuore di Ostia Lido, al fine di iniziare a togliere le catene al mare di Roma restituendolo alla legalità e ai cittadini. Abbiamo un progetto coraggioso ed ambizioso per il mare di Roma ed è per questo che Sinistra Italiana X Municipio è disponibile a qualsiasi confronto con i comitati, con le forze associative, sindacali, politiche di maggioranza e di opposizione del Municipio X di Roma Capitale".