Quando suona la campanella? a Fiumicino il 14 settembre, ad Ostia invece, si rischia il rinvio
Il sindaco Montino (Fiumicino) assicura:il 14 settembre riapriranno le scuole di ogni ordine e grado del territorio. Davide Bordoni e Monica Picca (Lega Salvini) svelano: ad Ostia, invece, siamo in ritardo i presidi hanno chiesto di posticipare il primo giorno
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(AGR) “Sarà un anno particolare a causa dell’emergenza sanitaria ancora in corso e per questo più difficile del solito”, ha dichiarato il sindaco di Fiumicino Esterino Montino. “Ma è nostro compito – ha aggiunto – dare risposte certe, cercando di evitare il più possibile eventuali focolai che possano arrivare dall’interno o dall’esterno di quella che è la cellula più sensibile della nostra società: la scuola. Soprattutto in un momento storico in cui il numero di contagi è in continua risalita”.
“Con senso di responsabilità – ha detto Montino – abbiamo fatto il possibile affinché il 14 settembre si aprano le scuole, anche prendendo posizioni non sempre condivise da tutti. Le condizioni ci sono e come amministrazione abbiamo lavorato in queste settimane per dare delle soluzioni che permettano di svolgere lezioni in sicurezza, seguendo i protocolli di carattere nazionale”.
Ad Ostia invece la situazione è diversa. Se le istituzioni tacciono c’è l’opposizione che punta il dito e denuncia: “Gli Istituti del X Municipo non sono pronti. – afferma Davide Bordoni e Monica Picca (Lega)- In una lettera ufficiale, infatti, alcuni presidi dei plessi scolastici di Ostia hanno chiesto un differimento dell’apertura delle scuole mentre in altre si parla già di svolgimento della didattica ad orario ridotto. Mancano le sanificazioni, i banchi e gli sono spazi inadeguati, si attendono le nomine dei supplenti e le cattedre restano vuote.
La battaglia della Lega - tengono a sottolineare Bordoni e Picca - contro questo livello di impreparazione non è strumentale ma funzionale alla possibilità di far tornare in classe il prima possibile i nostri ragazzi. Intendiamo rappresentare un grave disagio che non può risolversi nella mani di questo Governo. La priorità doveva essere data ai medici scolastici e all'edilizia per creare una situazione di tranquillità e sicurezza rispetto a quella odierna dove la scuola appare schiacciata da una serie di norme confuse e di dubbia realizzazione sulla possibile riapertura di settembre”.