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Ostia, spiagge abbandonate, l'Happy Surf torna ai proprietari

print26 ottobre 2017 16:00
Ostia, spiagge abbandonate, l'Happy Surf torna ai proprietari
(AGR) Nei giorni scorsi ha fatto notizia lo sgombero da parte di alcuni cittadini e dei proprietari del chiosco Happy Surf occupato recentemente da alcuni senzatetto.Un avvenimento che pone di nuovo al centro la gestione delle spiagge da parte dell’amministrazione commissariale del Municipio X e da parte di Roma Capitale.

“Il Movimento 5 Stelle - dichiara Federica Horvath, candidata consigliera per il Municipio X con la lista civica Laboratorio Civico X - ha lasciato otto spiagge del litorale abbandonate senza servizi ne sorveglianza notturna. La motivazione era quella di ripristinare la legalità. Lo sgombero del chiosco di Happy Surf è avvenuto perché, in assenza delle istituzioni, c'è stato un intervento spontaneo ed esasperato dei cittadini”.

“Riportare decoro e legalità - continua Horvath - vuol dire ripristinare le attività a favore dei cittadini come le spiagge attrezzate e trovare soluzioni alternative per le persone fragili. Il degrado non fa che aumentare se si tolgono risorse e posti di lavoro e le persone senza dimora in assenza di interventi sociali e strutture di accoglienza occupano spazi lasciati abbandonati”.

Sulla stessa linea Diego Gianella, anche lui candidato consigliere della lista civica Laboratorio Civico X: “Abbiamo appena superato l'estate dell'abbandono, allontanando di fatto turisti e residenti. Dobbiamo attuare un piano spiagge che parta già da ora, in modo tale da non rincorrere le solite emergenze. I bagni chimici sul lungomare di questa estate sono solo uno dei tanti esempi di abbandono che potrei citare”.

“Purtroppo la povertà è in costante aumento, le persone in strada sono tante. Il turismo - conclude Gianella - potrebbe far aumentare i posti di lavoro e contrastare la povertà. Il turismo potrebbe rialzare le troppe serrande dei tanti piccoli imprenditori del territorio che in questi anni continuano a chiudere i loro esercizi commerciali. Dobbiamo quindi ripartire proprio dalle spiagge”

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