Mare per tutti...risarcimento danni solo agli stabilimenti in regola
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Siamo come al solito alla conta dei danni con la potente lobby dei balneari che ha immediatamente chiesto lo stanziamento di soldi pubblici al fine di essere risarciti per il danno "subito". Le strutture abbattute dalla mareggiata, troppo spesso ancorate a illegali quanto solide basi in cemento armato, dovrebbero per legge essere amovibili e cioè totalmente smontabili a fine stagione balneare. Il fatto che si siano realizzate strutture fisse sulla spiaggia, palificazioni, manufatti non ecocompatibili in prossimità della battigia o addirittura in acqua, rende inamissibile la richiesta di risarcimento da parte dei balneari.
Chi deve essere risarcito dagli "stabilimentari" sono invece i cittadini - prosegue l'associazione- perché quei materiali dispersi in mare, o abbandonati in qualche "area tecnica", determinano un danno ambientale enorme che non può essere ignorato. Hanno blindato il lungomare realizzando un "lungomuro" lungo quasi 10 km, non rispettano il codice della navigazione così come le leggi vigenti, Ordinanze della Sindaca incluse, però pretendono soldi pubblici a titolo di risarcimento per un danno che non hanno di certo subito ma che hanno determinato realizzando costruzioni non amovibili, non ecocompatibili, in parecchi casi addirittura abusive, invadendo impunemente la battigia".