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Lotta alla mafia, la regione Lazio scende in campo

print01 ottobre 2009 10:44
(AGR) “ Il Lazio è la prima regione in Italia ad essersi dotata di nuovi ed efficaci strumenti per l’utilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. Con l’ agenzia regionale , il fondo di rotazione e di garanzia, si potrà lavorare in maniera concreta per raggiungere l’obiettivo del pieno ed effettivo riutilizzo sociale”. Lo ha dichiarato Enrico Fontana, Capogruppo di Sinistra e Libertà alla Regione Lazio, commentando l’approvazione all’unanimità della proposta di legge “Disposizioni per favorire l’uso sociale dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata”, di cui è stato primo firmatario. “ Il Lazio è la sesta regione per beni confiscati – ha continuato Fontana - Un dato che rappresenta da un lato la pericolosità delle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico regionale, ma dall’altro testimonia l’impegno concreto delle forze dell’ordine e della magistratura nell’attività di contrasto. Su temi così importanti non ci sono appartenenze politiche che tengano e il voto unanime dell’aula del consiglio regionale di oggi ne è la dimostrazione concreta”. "L’approvazione in Consiglio regionale della legge che facilita l’uso sociale dei beni confiscati alle mafie è un grande passo in avanti nella lotta alla criminalità. Destinare ad uso pubblico un bene che la criminalità ha acquisito in modo illegale ha infatti un alto valore simbolico”. Ha aggiunto Luisa Laurelli, presidente della commissione Sicurezza e lotta alle mafie della Regione Lazio. “Con la Agenzia, che sarà autonoma dalla Regione e non avrà costi di gestione – continua Luisa Laurelli - si concentrerà in un unico soggetto la gestione dell’intero percorso di individuazione-assegnazione ed effettivo utilizzo del bene. Oggi può accadere che i beni, pur confiscati, vengano messi all’asta dalle banche rischiando di essere inutilizzati a scopi sociali. Con la legge viene meno la frammentazione della competenze regionali e si istituisce un fondo di rotazione per l'estinzione delle ipoteche o di altri gravami sugli immobili confiscati, mentre un apposito fondo di garanzia faciliterà i soggetti assegnatari nell'accesso al credito per la realizzazione di progetti che prevedano il riutilizzo dei beni a fini sociali. Con il sostegno economico e lo snellimento dei tempi burocratici centinaia di associazioni culturali, sociali e anche enti locali che hanno bisogno di una sede potranno finalmente trovarla”.

Enzo Bianciardi>

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