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Interrogazione sulle concessioni balneari di Capocotta

print19 luglio 2012 16:27
Interrogazione sulle concessioni balneari di Capocotta
(AGR) “Sapere se per ogni struttura e attività delle spiagge di Castel Porziano e Capocotta sia mai stata richiesta la verifica di incidenza, come previsto dalla direttiva europea e, nei casi previsti, la Valutazione di impatto ambientale (Via)”. Questo in sintesi il contenuto dell’interrogazione urgente che Filiberto Zaratti, Consigliere regionale di Sinistra ecologia e libertà con Vendola ha presentato alla presidente della giunta Renata Polverini e all’assessore all’ambiente Marco Mattei.“Questo tratto di costa ricade nel Sito di importanza comunitaria (Sic) ‘Castel Porziano fascia costiera IT6030027’ - ricorda Zaratti - Nelle immediate adiacenze, oltre la litoranea, si trova anche il Sic ‘Castel Porziano querceti igrofili IT6030028’, a sua volta adiacente alla Zona a protezione speciale (Zps)‘Castel Porziano Tenuta presidenziale IT6030084’.“Non solo - aggiunge Zaratti - La spiaggia di Capocotta è interna alla Riserva Statale Naturale Statale del Litorale Romano, zona di massima protezione e la spiaggia di Castel Porziano è stata inserita nel perimetro della Riserva dal piano di assetto approvato nel 2003 dal Comune di Roma”.

“L’intero arenile- dice Zaratti - costituisce un settore di grande e delicato interesse naturalistico tutelato da normative nazionali e comunitarie. E’ chiaro che in questa area i progetti e le attività non possono essere autorizzati che conprocedimenti di derivazione comunitaria, non certo applicando l’istituto del silenzio assenso”.

“Negli anni - aggiunge Zaratti - queste spiagge sono state investite da un incremento di strutture che ha determinato la riduzione dell'impianto dunale immediatamente retrostante la spiaggia, con grave danno ambientale e incremento dei fenomeni erosivi. Nella scorsa legislatura con i gestori dei chioschi avevamo intrapreso un percorso per garantire che la continuità delle attività turistico balneari tenesse conto della tutela ambientale. Un percorso che oggi appare interrotto”.“Considerato che il Piano di utilizzo degli arenili (Pua) non è ancora stato approvatoe che un primo progetto del Comune di Roma prevedeva chioschi con strutture non superiori a 95 metri quadrati, mentre oggi quasi tutte le strutture sembrano superare di molto i cento di metri quadrati- conclude Zaratti-ho chiesto alla presidente Polverini e all’assessore all’ambiente di intervenire presso il Campidoglio per sapere con quali procedimenti e con quali meccanismi di tutela della costa e delle aree protette si stiano rilasciando o rinnovando le concessioni. E senon si intenda avviare un monitoraggio per rilevare la crescita negli ultimi anni delle strutture e la conseguente perdita di arenile”.

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