Fiumicino, il centrodestra è donna
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La campagna elettorale è stata un’esperienza per molti tratti entusiasmante. Mi sono confrontata con un mondo che avevo frequentato senza però espormi mai in prima persona. Questa volta ho voluto mettere la faccia. Ero stufa di lasciare agli altri le decisioni e lamentarmi. Ringrazio il Popolo della Libertà per avermi dato quest’occasione.
A conti fatti è andata bene?A livello personale, di consensi, sì. Ma volevamo andare al governo di questa città. Avevamo idee, progetti innovativi. La carica e lo spirito giusto. Volevo mettere la mia esperienza di donna, di mamma, di imprenditrice e di presidentessa a disposizione di tutti. Magari qualcosa di piccolo l’avrei potuta fare per la città.
In opposizione si può fare lo stesso…Assolutamente sì. A conti fatti la città ha dimostrato di credere nel progetto del centrodestra. Il ballottaggio è stata una partita a sé. Bisognerà fare una attenta valutazione di quello che è accaduto e poi ripartire. Abbiamo una grande responsabilità, non possiamo tirarci indietro.
Cosa farebbe?Io non posso dare consigli a nessuno, sono una new entry e in quanto tale sono a disposizione. Credo però, dopo aver smaltito le scorie per questa sconfitta per molti aspetti strana, ci si debba incontrare al più presto e programma il futuro. Per il bene della città ci vuole un’opposizione compatta, che viaggi a braccetto, pronta a mettere i bastoni tra le ruote quando emergeranno vecchie logiche spartitorie e a collaborare, dare il proprio contributo di idee e progetti per migliorare la città.
È pentita di essere scesa in campo?Assolutamente no. Lo farei altre milioni di volte. Per cambiare le cose non si può sempre puntare il dito sugli altri, criticare. Ci si deve mettere in gioco. E io, nel mio piccolo, sono pronta a dare il mio contributo.