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Fiumicino, cercasi nuovo sindaco

print25 maggio 2012 12:18
(AGR) ( AGR )Le ultime elezioni amministrative hanno mostrato a chiare lettere come la politica che abbiamo conosciuto fino a oggi sia stata definitivamente seppellita. Le pacche sulle spalle, le promesse, i sorrisi, gli inviti a cena, i bigliettini con numeri di cellulare e nomi prima delle elezioni, non funzionano più. Tutti hanno imparato sulla propria pelle. Dopo le elezioni il candidato sparisce e le promesse le porta via il vento.

E Fiumicino? Si avvicina lentamente alla scadenza elettorale fissata per il prossimo aprile nel quale oltre al nuovo consiglio si eleggerà un nuovo sindaco. E proprio la figura del sindaco dovrà essere vagliata attentamente, se si desidera evitare quel tracollo verticale che la politica partitica ha subìto. Serve una figura con grandi doti politiche e amministrative, con capacità comunicative fuori dal comune. Con grande slancio e amore per la propria città. Ma soprattutto serve un sindaco vicino alla gente, amico dei propri cittadini. Caratteristica che ormai si è quasi perduta. E con lui serve una squadra capace di essere lungimirante e dare risposte alla città, senza appiattirsi sugli interessi spiccioli e prendere in giro gli elettori con programmi che non verranno mai realizzati. Se qualcuno pensa che con una mescolata di carte si riesca ancora a stare a galla ha sbagliato di grosso. La musica è cambiata. La politica romana potrà ancora influenzare partiti e movimenti locali, ma gli amministratori locali, anche di prima generazione, se non avranno la libertà di pensiero e non si interfacceranno con i problemi di questa città che sta subendo più di altre i riflessi di una crisi che sembra non voler finire mai, rischiano di ritrovarsi con le ruote a terra.

Bisogna riconquistare la fiducia dei cittadini, dare nuova speranza, ma non copiando la politica grillina zeppa di volgarità e cose banali. Quanto piuttosto ammettere i propri errori e cercare soluzioni credibili e percorribili per portare fuori dal guado Fiumicino. Bisogna tornare a parlare la lingua della gente. Abbandonare i giochetti politici che troppe volte hanno ingessato l’attività amministrativa.

Dopo il fallimento della politica nazionale i cittadini chiedono di essere coinvolti e trovano nelle formazioni civiche un appiglio al quale aggrapparsi. E saranno queste formazioni a svolgere il ruolo più attivo nella vita amministrativa. Non fosse altro perché dei partiti e delle loro logiche ne sono estranei, e quindi libere di trovare soluzioni che accontentino solo ed esclusivamente la città.

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