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Consulta giovanile? Troppo politicizzata

print15 ottobre 2012 19:25
(AGR) "Reputo la Consulta giovanile uno strumento molto utile per la partecipazione dei giovani alla vita democratica e alle scelte del Municipio. Quello che mi preoccupa, però, è l'eccessiva presenza di ragazzi espressione di Partiti politici che potrebbero oscurare le proposte e l'attivismo di ragazzi che si affacciano alla consulta senza il marchio di un partito politico, senza essere espressione di qualcun'altro ma in prima persona, come singolo o come rappresentante di associazioni del territorio. Mi complimento però, con i ragazzi del gruppo YUT che stanno portando avanti dei progetti eccellenti come quello dello scambio culturale con altri paesi europei. Il rischio concreto, però, è che, per inseguire eccellenze (di questo si parla), si rischia di perdere di vista i ragazzi con maggiori problemi sociali, di integrazione e di socializzazione. Non possiamo permetterci di dimenticare nessuno, la consulta nasce come tessuto connettivo tra varie realtà del territorio, scuole, associazioni culturali, gruppi scout, realtà laiche e parrocchiali, tutti vanno ascoltati e a tutti bisogna dare la possibilità di parlare e proporre idee e progetti. L'assessore ai Servizi Sociali che cura e segue la Consulta dei Giovani, non può permettersi, per la natura della sua materia di competenza, di lasciare indietro nessuno; il nostro territorio è florido di operatori socio-educativi e operatori sociali che non aspettano altro che una chiamata per mettere a disposizione la loro competenza come professionisti. Tutti ciò, sicuramente, sarebbe facilitato dall'introduzione di un albo professionale degli operatori sociali dei singoli territori, che collaborino con l'Amministrazione e la sostengano per i progetti nei quali è richiesta la loro professionalità e competenza".

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