AGCOM: Sbarbati (MRE) - bene Calabro’
(AGR) "La relazione del Presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Corrado Calabrò, è sicuramente bilanciata, ma ha sensosolo se le sue osservazioni saranno attentamente valutate e recepite dal Parlamento e dagli altri organi che su tali materie hanno giurisdizione, affinché non restino lettera morta ma siano velocemente tradotte in strumenti volti al raggiungimento degli obiettivi di una sana concorrenza e di equità nei mercati e per l'interesse del consumatore agevolando così la ripresa del Sistema Italia" dichiara Luciana Sbarbati segretario dei Repubblicani Europei che sottolinea come, per il raggiungimento di tali obiettivi, le Autorità di garanzia nei servizi di pubblica utilità debbano acquisire maggiori poteri ed essere svincolate dal potere politico.
I membri di tali organismi - continua Sbarbati - non devono essere espressione di parti politiche, poiché devono poter operare nell'interesse generale degli operatori soggetti a regolamentazione, degli utenti-consumatori e garantire quindi lo sviluppo sano dei mercati affidati alle loro specifiche competenze, senza nessun tipo di condizionamento politico. A tal fine - precisa Sbarbati - l'On. Adriano Musi ha recentemente presentato assieme a numerosi colleghi parlamentari, il disegno di legge numero 555 volto a rafforzare le garanzie d'indipendenza delle Autorità di controllo nei servizi di pubblica utilità dalla politica.
Questo affinché non si abbia più a verificarsi, come successo di recente, il caso in cui possano essere nominati nelle Autorità di controllo o nelle Aziende di rilevanza pubblica soggette a regolamentazione e che ricadono sotto il diretto controllo dell'Autorità di garanzia, soggetti che abbiano ricoperto alti incarichi di governo immediatamente prima della loro nomina a componenti dell'Autorità di controllo o, soggetti che provenendo dalla stessa Autorità siano nominati alti dirigenti di una delle aziende controllate.
Tali meccanismi perversi sono volti ad inficiare ogni elemento di garanzia che la legge 481/95 in materia di autonomia e indipendenza delle autorità, gli attribuisce nell'interesse e nella tutela dei mercati e dei cittadini.
In tale ottica l'MRE è certo che l'AGCOM, ed il Suo Presidente, sapranno porsi al di sopra degli interessi di parte e delle lobby, nell'affrontare il difficile compito che li attende anche a seguito della revisione del sistema radiotelevisivo italiano dopo la recente e grave bocciatura da parte dell'Unione Europea che ha compiuto proprio ieri il primo passo delle procedure di infrazione contro il Governo Italiano in merito alla legge Gasparri.
A tal fine - precisa Sbarbati - fa piacere che l'Autorità presieduta da Calabrò abbia certificato l'esistenza del duopolio Rai-Mediaset nel settore radiotelevisivo, pari all'85/%. Uno strumento per cominciare ad abbattere tale duopolio è l'annunciato censimento delle frequenze radiotelevisive da parte del Ministro delle Comunicazioni Gentiloni, censimento che, secondo l'MRE, dovrà essere affidato ad un organismo superpartes e dovrà aggiornare quanto già fatto nel 1990 a seguito del censimento voluto dalla legge Mammì.
Tale nuovo censimento però non deve divenire il pretesto di sanatorie volte a rafforzare posizioni dominanti ai danni dell'emittenza radiotelevisiva locale e, certamente - conclude Sbarbati - dovrà essere propedeutico ad una seria e definitiva attuazione del Piano Nazionale delle frequenze radiofoniche e televisive, che è stato già realizzato ed i cui costi sono stati pagati dai contribuenti. Solo dopo questo primo importante passo si potrà procedere ad una riforma seria del settore radiotelevisivo, capace di garantire pluralismo e democrazia nei mezzi di comunicazione di massa, che punti anche ad identificare sistemi premianti della qualità dei programmi e dell'informazione, piuttosto che mere logiche spartitorie basate sui dati d'ascolto che, come tutti sappiamo, non sono attendibili perché realizzate da soggetti privi di quel requisito d'indipendenza che oggi ancora caratterizza Auditel e Audiradio".