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Le nuove pensioni

print01 marzo 2012 20:24
(AGR) ( AGR )La questione pensioni al centro di un convegno svoltosi recentemente alla sede Inpdap di Roma. La manifestazione che ha visto la partecipazione di dipendenti pubblici e privati, organizzata dalla Cisal, ha affrontato il tema spinoso dell’accorpamento tra gli enti ed esaminato le novità più eclatanti contenute nel decreto Monti. Nel corso del dibattito l’attenzione si è focalizzata sui nuovi limiti d’età. In particolare, si è spiegato che l’approccio per il raggiungimento dei limiti d’età è virtualmente cambiato, inserendo un altro fattore di calcolo, non solo la durata del servizio e l’età, ma anche il sistema della “speranza di vita”, un metodo che ha bisogno di una revisione biennale e che, virtualmente sposterà sempre all’insù, il limite pensionistico. Una novità che preoccupa i sindacati. “L’età pensionabile è destinata a crescere nel tempo e sulla base della speranza di vita. – afferma Davide Velardi, segretario generale Cisal-Inpdap – a regime, inoltre, il sistema di calcolo contributivo con la riduzione del coefficienti di calcolo prevede un taglio del 50%, rendendo oneroso ed inutile il sistema previdenziale obbligatorio. A questo punto, la Cisal dice “no” al prelievo del 33% sugli stipendi, devono essere previste risorse aggiuntive per i dipendenti tali da consentire forme assicurative in modo da attivare una pensione integrativa, i cui costi sono attualmente improponibili ed impossibili per un lavoratore, in modo da garantirsi una pensione accettabile.”

In sostanza, pensioni più basse, sistema contributivo per tutti e prolungamento del periodo di lavoro, e soprattutto, un’età pensionabile che non è più certa. L’unificazione tra Inpdap ed Inps è già iniziata. “Si sta creando il più grande sistema previdenziale d’Europa. – sottolinea Pierino Re, presidente Cisal Inpdap – Entrambi gli enti, per ora, mantengono i rispettivi ruoli e l’Inpdap continuerà a pagare e calcolare le pensioni dei lavoratori pubblici e l’Inps quelle dei lavoratori privati. Ci vorrà del tempo per unificare i trattamenti. Un passaggio per il quale ci vorrà del tempo e con non si porta a termine nel giro di qualche mese”.

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