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Alitalia, basta tagli

print17 ottobre 2012 10:36
(AGR) Tremilacinquecento persone in mobilità. Altre 700 in cassintegrazione. Totale: 4.200 nuovi precari. Ma l’amministratore delegato di Alitalia, Rognetti, continua a parlarci di piani di rilancio, snocciolandoci le solite favolette: compagnia finalmente efficiente e maggiori ricavi. La realtà è un’altra: Alitalia è privata solo quando ci sono da spartirsi i profitti. Se c’è da stringere i denti invece basta chiedere agli italiani: una mano sul cuore, una in tasca per foraggiare la compagnia pagando di persona migliaia di esuberi che ogni sei mesi ci propina, e passa la paura.

È ora di finirla. Basta pagare di tasca nostra i fallimenti del piano di salvataggio Berlusconi. Basta con la politica miope dei tagli e del precariato. Basta con i piani di rilancio dei cervelloni della finanza che hanno un unico obiettivo: cancellare anni e anni di lotte sindacali e conquiste e gettare il mondo del lavoro in un precariato senza via d’uscita, buono solo ed esclusivamente per le tasche delle aziende. Basta precariato. Basta che far ricadere tutto sempre gli stessi: lavoratori e cittadini italiani.Oggi più che mai serve una politica per guidare fuori dal guado un sistema aeroportuale che l’attuale dirigenza Alitalia e il centrodestra berlusconiano hanno affondato. C’è bisogno di un Comune di Fiumicino che faccia sentire la propria voce e non si nasconda sempre dietro gli altri enti. Canapini alzi la voce nel consiglio di amministrazione di Alitalia. Si faccia sentire. Si faccia vivo. Serve una Regione con una guida. Fino a oggi solo il presidente della Provincia di Roma Zingaretti si è esposto in maniera forte contro questa assurda strategia aziendale. Serve un progetto. Il Pd l’ha messo sul tavolo: un piano nazionale degli aeroporti che come sottolineato dal responsabile dei trasporti alla Camera, Michele Meta, potrebbe contribuire a riordinare un sistema che fino a oggi si è fatto la guerra, mietendo vittime solo ed esclusivamente tra i lavoratori. Gli altri fino a oggi stanno traccheggiando, pericolosamente. In ballo c’è la vita del Paese, quella reale e non della finanza.

MICHELA CALIFANO>

Capogruppo Pd>

Città di Fiumicino>

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