Il giudizio universale di De Sica ad Ostia Antica
(AGR) Ultimo week end di programmazione assieme a Il Litorale incontra la sua Storia, manifestazione che dal 24 novembre scorso vede la CRT Cooperativa Ricerca sul Territorio e l’Ecomuseo del Litorale Romano impegnati in una ricca programmazione di appuntamenti culturali, incentrata sui temi della bonifica ieri ed oggi, sul lavoro e soprattutto sulla cooperazione.Domenica 16 dicembre alle ore 10,30 è proprio la cooperazione a far da padrona di casa, nella sala visioni dell’Ecomuseo del litorale Romano, con la proiezione di Si può fare di Giulio Manfredonia, film nel quale Claudio Bisio, idealista e sognatore, guida una cooperativa di parquettisti formatasi all’indomani della chiusura dei manicomi grazie alla legge Basaglia.Divertente e commovente, il film riesce, attraverso il linguaggio della commedia, a portare sullo schermo la battaglia vinta dal Dr Basaglia e i drammi umani che la reclusione forzata di migliaia di persone, ha prodotto, fino l 1979.Le trame dei film.
Il Giudizio Universale (Italia, 1961) di Vittorio De Sica>
Lo spunto è semplice quanto potenzialmente geniale: al mattino di una normale giornata di una Napoli che comincia a sentire i complessi e non sempre positivi effetti del boom economico, una stentorea voce (Nicola Rossi-Lemeni) che sembra arrivare dall'alto dei cieli annuncia che "Alle 18 comincia il Giudizio Universale". L'annuncio si ripete con sempre maggiore insistenza, dapprima trattato con sufficienza e poi sempre più terrorizzante. La trama si frammenta in una serie di scenari e storie intrecciate fra loro: la preparazione del gran ballo del Duca a cui tutta Napoli è invitata, la lotta per procurarsi vestiti all'altezza nei rioni più poveri, ricchi annoiati che si corteggiano, un marito che scopre casualmente la moglie con l'amante, un cinico figuro che sbarca il lunario vendendo bambini in America, un giovanotto della buona società fatto oggetto di sberleffi dal popolino feroce, l'improbabile difesa di un maneggione da parte di un verboso avvocato (lo stesso De Sica), e l'impatto sempre più scardinante della voce misteriosa su questa varia umanità. Chi si pente troppo tardi, chi si dà alla pazza gioia, chi ostenta una falsa indifferenza.
All'orario annunciato, la città viene sferzata da un tremendo diluvio (che la voce misteriosa sia già passata alla fase delle sanzioni?) dopo di che, con grande solennità, il Giudizio comincia per concludersi però altrettanto misteriosamente di quanto si è annunciato. Tornato il sole, la gente si precipita al ballo del Duca e ben presto tutto viene dimenticato, al suono di una ironica "Ninna nanna", coniata poco prima da un ipocrita e falso schiavista.