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Daddy Blues...un papà quasi speciale

print14 novembre 2013 15:33
(AGR) Luca (Mario Antinolfi) il protagonista e papà speciale, dopo anni di attese, verifiche e controlli al fine di poter adottare un bambino insieme alla moglie Cristina (Santa De Santis), si ritrova, per una serie di imprevisti, ad essere lasciato dalla moglie proprio nel giorno in cui gli deve essere affidato il bambino. Il novello padre, ora solo, pur di non rinunciare al figlio dovrà trovare subito una soluzione credibile agli occhi dell’arcigna e spietata assistente sociale Scazzini (Stefania Graniero) e perraggiungere il suo scopo si troverà a doversi destreggiare tra una menzogna e l’altra, cercando prima di far passare la sua segretaria Lisa (Alida Sacoor) per sua moglie, per poi arrivare a far credere di essere il compagno di vita di Pippo (Filippo Valastro), omosessuale, suo cugino e socio in affari. I due cugini Luca e Pippo hanno uno studio di architettura, ed è proprio il loro migliore cliente, l’integerrimo Sig. Blasetti (Stefano Lopez) che si ritrova, suo malgrado, coinvolto nella vicenda.Non si può infine dimenticare di citare il vero protagonista di tutta la vicenda, colui per il quale gira la macchina dell’amore, il piccolissimo (pochi mesi di vita) Matteo.Una commedia divertente, esilarante e nello stesso tempo intelligente, che offre, tra una gag e l’altra,degli spunti di riflessione. In essa vengono trattatedue tematiche importanti e nello stesso tempo delicate: l’adozione e l’omosessualità. La trama ha tutti gli ingredienti per rendere lo spettacolo divertente, accattivante e leggero ma senza scadere nella banalità. Tra equivoci e scambi di ruoli, emergono anche le varie sfaccettature dell’essere umano, dall’ipocrisia all’egoismo, dai tradimenti all’inganno, ma anche e soprattutto i sentimenti più profondi dei personaggi, dal desiderio di paternità del protagonista al grande bisogno di famiglia e di amore delle persone che gli stanno attorno.

Daddy Blues, in special modo, affronta da più prospettive il tema dell’adozione, argomento particolarmente delicato soprattutto ai giorni nostri. In particolare è l’aspetto umano della adozione che viene largamente sviscerato da più punti di vista, proprio attraverso l’evoluzione stessa del carattere dei singoli personaggi. Se gli autori, Chapelle e Visciano, lanciano anche un’accusa alle lungaggini burocratiche e “tecniche” del processo di adozione in sé, è anche vero che l’intero argomento viene trattato in maniera molto rispettosa, seppur sotto la lente deformante della comicità.

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