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Ben Hur

print08 dicembre 2009 17:35
(AGR) Si tratta di un vero e proprio…bis a grande richiesta per “Ben Hur” che, sull’onda del successo dello scorso anno, torna al teatro Nino Manfredi di Ostia dove aveva debuttato. Ancora una volta l’autore, Gianni Clementi, prende spunto dal quotidiano per raccontare una storia dei giorni nostri affidata a due attori che ormai fanno “ditta”: Paolo Triestino e Nicola Pistoia già insieme in quello che ormai è considerato un classico del nuovo teatro italiano: “Muratori” osannato da pubblico e critica. Disoccupazione, immigrazione clandestina, disperato rapporto con la vita di tutti i giorni quella che si affronta “con i denti” e che portaa sconvolgere gli equilibri tra esseri umani. In “Ben Hur” si ride e molto ma, come spesso accade nelle commedie di Clementi, lo spettatore ha modo di riflettere e di ritrovare situazioni già sperimentate e affrontate, atteggiamenti già conosciuti. E allora ecco anche le gag involontarie di un tran tran dove spesso bisogna aguzzare l’ingegno per poter “tirare avanti”.Sergio, parte affidata a Nicola Pistoia, anche regista dello spettacolo, è un uomo di mezza età, ex stuntman di successo ed è costretto a fare il centurione al Colosseo per sbarcare il lunario. Si propone per le foto di rito con i turisti ma la concorrenza è tanta e gli affari iniziano a scarseggiare. Nel frattempo Maria, sua moglie, impiegata in una Chat line erotica, perde il lavoro. Una vita destinata ad una lenta, inesorabile deriva. Poi l’arrivo di Milan (Paolo Triestino) clandestino bielorusso dall’accentuato istinto imprenditoriale, improvvisamente rivitalizza la precaria economia domestica e dà nuovo slancio alla coppia in crisi. Almeno così sembra...un’esilarante commedia, che si misura con la scottante attualità dell’emigrazione.In sostanza un confronto di vissuti, sideralmente lontani, di personalità opposte, destinato a un finale sorprendente.Per interpretare Maria, Clementi ha scelto Elisabetta De Vivo, sorprendente, bravissima nell’interpretare la condizione di una donna separata costretta a vivere con il fratello squattrinato ma soprattutto costretta a fare la gattina sexy al telefono nella chat erotica. Con Triestino e Pistoia, la rivelazione Elisabetta De Vivo. In Ben Hur si parla in fondo di tre solitudini, del capovolgimento di situazioni che porta l’italiano da immigrato sfruttato e schiavo come Ben Hur appunto, a “padrone” e sfruttatore di immigrati. Lo spettacolo scivola via tra ilarità e malinconia, un ottimo cocktail che Clementi ha saputo preparare e che i tre protagonisti offrono al pubblico con altrettante “prove d’attore”.

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