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Albertazzi, successo di pubblico ad Ostia

print29 ottobre 2012 17:45
Albertazzi, successo di pubblico ad Ostia
(AGR) Un’ovazione ogni sera. Un trionfo per Giorgio Albertazzi, protagonista di “Puccini d’arte e d’amore” al teatro Manfredi. La sensibilità del regista Giovanni De Feudis, quella del Maestro di recitazione e quella del Maestro musicista, rendono questo spettacolo-recital uno degli eventi principali ospitati dalla sala di via dei Pallottini in questi anni.

“Conoscevo la realtà meravigliosa del teatro di Ostia Antica - ha affermato Albertazzi al suo esordio al Manfredi - Adesso conosco questa nuova per me, splendida realtà del Nino Manfredi e un teatro che nasce apre alla speranza. Vuol dire credere nella bellezza e nella salvezza del mondo”.

Due geni a confronto, due uomini che hanno sposato l’arte e l’amore nei confronti l’universo femminile dal quale hanno tratto spunto per la loro esistenza. Un omaggio alla musica di Puccini che trova nelle parole dei libretti pucciniani perfetta simbiosi. L’alternanza dei momenti recitati e raccontati con alcune “arie” immortali tratte da Boheme, Madame Butterfly, Tosca, Turandot e Manon, rende questo evento particolarmente efficace. I brani sono affidati alle voci dei soprano Fabiola Trivella e Maria Carfora e al giovane e bravo tenore coreano JeonSangyong.

Allo stesso modo, le donne di Puccini interpretate da Emy Bergamo, Stefania Masala e Giovanna Cappuccio, affiancano il Maestro Albertazzi con bravura e sensibilità.

Belle le scene, essenziali, belle le luci e la regia.Durante lo spettacolo si ascoltano celebri “arie” tratte dai capolavori pucciniani:

“Vissi d’arte, vissi d’amore” da Tosca


“O soave fanciulla” da Boheme


“Recondita armonia” da Tosca


“Signore ascolta” da Turandot


“E lucevan le stelle” da Tosca


“Quando m’en vò” da Boheme


“Che gelida manina” da Boheme


“Un bel dì vedremo” da Madama Butterfly


“Nessun dorma” da Turandot


“Con onor muore Butterfly” da Madama Butterfly


“Mi chiamano Mimì” da Bohème


“Sola, perduta, abbandonata” da Manon Lescaut

“Oh mio babbino caro” da Gianni Schicchi

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