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Al Teatro Manfredi di Ostia “Ci sta un francese un inglese e un napoletano”

print10 dicembre 2014 00:31
Al Teatro Manfredi di Ostia “Ci sta un francese un inglese e un napoletano”
(AGR) Al teatro Nino Manfredi torna la coppia Eduardo Tartaglia e Veronica Mazza. La sala lidense ospita infatti fino al 21 dicembre “Ci sta un francese, un inglese e un napoletano”, un cavallo di battaglia, successo peraltro bissato anche nella trasposizione cinematografica. Nel buio della notte, in un campo profughi di un paese mediorientale, tre militari - un inglese, un francese e un napoletano appunto - si apprestano a sorteggiare chi di loro si dovrà impegnare in una delicata missione di salvataggio. La sorte - indovinate - sceglie il napoletano Salvatore (di nome e di fatto) trasformandolo nell'eroe che, per salvare la vita ad una ragazza incinta abbandonata da un tenente inglese disperso o fuggito, che rischierebbe la pena capitale, dovrà portarla prima all'altare e poi in Italia, a casa propria. Un gesto umanitario, un matrimonio pro-forma, certo, ma anche una convivenza forzata che getta su tutte le furie la decennale fidanzata di Salvatore, Capunzo Annunziata, Nunzia, detta Noemi. La straordinaria bellezza di Majena, la sposa straniera, l'interesse del cugino Enzino e l'intrusione del francese che si mette a far la corte a Noemi, complicano all'inverosimile il compito del povero Salvatore, costringendolo, anche dopo essersi spogliato della divisa, ad affrontare una vera e propria missione impossibile. La commedia si avvia come l'incipit di una barzelletta ma solleva, strada facendo, un polverone di equivoci e girotondi comici, sullo sfondo della tragedia delle tragedie, la guerra. Al centro, nell'occhio del ciclone, l'autore e attore Eduardo Tartaglia, nel ruolo del tapino dal cuore grande, affiancato dalla compagna di vita e di scena Veronica Mazza, che ritaglia per sé, con apprezzabile auto-ironia, la parte della fidanzata beffata. L'atmosfera partenopea chiama l'esagerazione, dei modi e dei toni, ma la commedia si mantiene su un registro estraneo alla volgarità, la Napoli messa in scena è quella della cartolina turistica o della dimensione domestica, all'interno della quale si scatena la tradizionale ingerenza della famiglia nel privato di una coppia. Gli esilaranti duetti tra Tartaglia e la Mazza, entrambi grandi interpreti, capaci di muoversi su registri diversi, dal farsesco al patetico, dal melodrammatico al romantico, conquistano gli spettatori, regalando loro una serata all’insegna del divertimento. Manuela Minelli

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