Ristoranti e bar a rischio a Roma?
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“Riteniamo – spiega Sacchi - che una sanzione cosi grave dovrebbe essere applicata solo quando si ha la certezza dell’abuso, purtroppo però, con le norme vigenti, questo è pressoché impossibile. E’ indubbio infatti che esistono interpretazioni diverse delle norme non solo fra i diversi municipi, ma addirittura, anche all’interno dello stesso municipio. Basti pensare che le autorizzazioni vengono rilasciate da diversi rami della pubblica amministrazione”.
“Va evidenziato inoltre – continua il presidente della Fipe Roma - che il regolamento è obsoleto perché negli anni è stato solamente aggiornato senza scriverne uno nuovo più adeguato alla situazione attuale. Un esempio per chiarire: Come spiegherebbe il Sindaco a un’esercente che deve chiudere la sua attività, mandare a casa i propri lavoratori e rinunciare ai clienti, perché non può mettere i tavoli nella stessa identica posizione dell’esercente accanto a lui, solo perché il municipio da sei mesi non ha risposto alla sua richiesta e magari l’atra occupazione è stata rilasciata precedentemente?“E’ evidente – conclude Sacchi - che non si possono applicare regole così pesanti quando non si riesce a garantire gli stessi diritti per tutti gli operatori che a qualsiasi titolo occupano lo spazio pubblico”.