Nuovo regolamento per bar e ristoranti nel Centro
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Uno stop che l'assessore capitolino al commercio Davide Bordoni giustifica in questo modo: “Si tratta di zone ormai sature di esercizi pubblici ed essendo aree di pregio artistico, storico e architettonico, che pertanto devono essere tutelate”.
Il regolamento prevede, infatti, precisi requisiti di qualità e strutturali per avviare un nuovo bar o ristorante e per trasferirne la sede, che partono dalla dimensione del locale dove avviene la preparazione degli alimenti e che non deve essere inferiore a 16 mq, all'assenza di barriere architettoniche per facilitare l'accesso ai disabili, fino all'attestato di partecipazione del titolare a corsi di specializzazione professionale o all'utilizzo di apparecchiature e strumenti per il risparmio energetico.
“La città – ha spiegato Bordoni - è stata suddivisa in tre zone: zona A relativa al centro storico, B che coincide con la città consolidata e la zona C, quella più periferica. Per ciascuna di queste aree è stato assegnato un punteggio che i titolari di attività devono ottenere al fine di avere una licenza”.
Per la zona storica (ad eccezione delle aree sopra citate), occorre un punteggio non inferiore a 170, per la B a 155 e per la periferia a 120. Come si ottiene il punteggio? In primo luogo, irequisisti strutturali sono validi e imprescindibili per tutti (e prevedono anche la raccolta differenziata dei rifiuti tramite cassonetti posti all'interno dei locali), quelli di qualità individuati, invece, assegnano un punteggio che va da 2 fino a 50 punti.
Per ottenere due, ad esempio, bisognerà avere un menù in diverse lingue e la possibilità del pagamento elettronico, 10 punti saranno assegnati ai titolari che mostrano un attestato di partecipazione a corsi professionali o di utilizzare apparecchiature elettroniche e strumenti per il risparmio energetico.
Sino ai 40 o 50 punti, vale a dire il massimo del punteggio, che sarà concesso a quanti sono pronti ad insonorizzare i locali od a rendere disponibili parcheggi per i clienti su area di proprietà privata adiacente o distante dal pubblico esercizio non più di 300 metri. La somma dei criteri di qualità darà il totale necessario per ottenere una licenza. Sentiti i Municipio romani che dovranno esprimere un parere, il nuovo regolamento poi lo stesso sarà sottoposto al Consiglio Comunale per l'approvazione definitiva.
Enzo Bianciardi>