Confesercenti Roma
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Valter Giammaria - Presidente della Confesercenti
Si tratta – prosegue Giammaria – di una scelta a nostro avviso fondata sul piano formale in quanto tutte le competenze del commercio, compresa quella degli orari, è una materia demandataostituzionalmente alle Regioni.
C’è poi l’aspetto sostanziale della questione – continua il Presidente – orari completamente liberi favorirebbero un solo soggetto – la grande distribuzione dei centri commerciali – a danno dei negozi di quartiere e dei mercati.
Anche per questa strada si rischia di alterare il già precario equilibrio tra le diverse forme distributive e questo penalizzerebbe certamente le fasce più deboli dei consumatori.
Va ricordato inoltre che nel nostro territorio l’orario di esercizio è già libero (dalle 07.00 alle 22.00) e per le domeniche il centro storico e il litorale possono aprire tutto l’anno mentre il resto della città è aperta 10 mesi su 12. Peraltro, in nessun Paese europeo gli orari sono completamente deregolamentati.
Ne vale l’argomento secondo il quale orari più lunghi favorirebbero il consumo.
Per favorire il consumo – precisa Giammaria – bisogna intervenire con più coraggio sulla capacità di spesa delle famiglie dandogli maggiori risorse da investire in beni e servizi.
L’attuale assetto degli orari e aperture del commercio ha già oggi, a differenza di altri servizipubblici e privati, caratteristiche di grande ampiezza e flessibilità.
In ogni caso – conclude Giammaria – un conto è rivedere l’attuale normativa alla luce di nuove modalità di consumo che si stanno affermando, un altro è la totale assenza di regole, che poi significa la regola del più forte.