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Banche troppo care in Italia

print28 ottobre 2011 10:57
(AGR) e banche italiane si lamentano di non aver ricevuto forti finanziamenti pubblici. Quello che però non dicono è che, se non hanno preso soldi dallo Stato, dai cittadini sì che ne hanno presi, e molti! È noto, infatti, che deteniamo il record dei conti correnti più cari d’Europa, con un costo medio di ben 295 euro contro i 114 euro della media Ue a 27. Ma anche relativamente i mutui la situazione non migliora, quelli italiani hanno tassi superiori a quelli europei dello 0,6-0,7% in più.

Tutto ciò generaun saccheggio sistematico dalle tasche delle famiglie, pari a spese aggiuntive di 4,2 miliardi di euro l’anno.

Le banche italiane, in pratica, hanno retto la crisi a spese dei cittadini, addebitando sulle spalle delle famiglie e piccole e medie imprese costi elevatissimi, che ammontano a altre 42 miliardi di euro nell’ultimo decennio.

Inoltre, il nostro sistema bancario si distingue per scorrettezza ed originalità, potendo vantare prelievi e sovraccosti spesso inesistenti altrove e, ancora più spesso, non segnalati adeguatamente. Solo per fare qualche esempio: l’introduzione di nuove gabelle come il “pizzo” di 3 euro per prelevare contante agli sportelli, la variazione unilaterale dei tassi e delle condizioni contrattuali, la commissione di 2 euro al giorno per chi sconfina anche per 1 centesimo dal fido con penalità da 3,5 fino a 5 euro per i senza fido, la revoca degli affidamenti con un preavviso di 24 ore, l’introduzione surrettizia di nuove voci di costo ed i continui salassi agli sportelli bancari.

Per questo ci auguriamo che il nuovo Governatore della Banca d’Italia segni una netta discontinuità con il passato, avviando le necessarie verifiche ed i dovuti controlli sul sistema bancario, per far sì che non continui a fare cassa a spese dei cittadini.

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