Operazione "Fillossera" traffico illecito di cuccioli
Il Raggruppamento Carabinieri CITES – Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati a Danno degli Animali (SOARDA), il Nucleo C.C Forestale Ravenna e la Squadra Mobile di Ravenna hanno smantellato un traffico illecito di cuccioli simil bulldog
Bulldog francese foto pixabay
(AGR) I Carabinieri hanno smantellato un’associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata al traffico illecito di numerosi cuccioli di simil bulldog francese venduti a prezzi altissimi come fossero cuccioli di razza, ma in realtà privi di alcun valore commerciale.
Le lunghe ed articolate attività di indagine, hanno interessato diversi paesi dove l'organizzazione, pubblicizzava sui maggiori canali Social come allevamento di cani di razza, movimentava illegalmente una grande quantità di cuccioli di simil Bulldog francese e simil Pomerania.
Gli appartenenti all’associazione sfruttavano quali promoters dell’allevamento volti noti dello sport e dello spettacolo, VIP che hanno prestato inconsapevolmente il loro volto a tutto beneficio dei trafficanti, facendo così crescere il prezzo di acquisto dei cuccioli che arrivava a superare anche i 3000 euro cadauno.
Le indagini hanno accertato che tutti i cani venduti dall’organizzazione come esemplari di razza a prezzi esorbitanti agli ignari acquirenti erano in realtà meticci simil bulldog francesi sforniti di valore economico in quanto tutti i cani venduti (non avendo alcuna certificazione genealogica vera ed ufficiale) erano privi del certificato di origini-pedigree ufficiale del paese di origine e dell’ Ente nazionale cinofilia Italiana, unico ente abilitato per legge in Italia ad emettere pedigree legittimi per il tramite del Direttore Generale Responsabile dell’Ufficio Centrale del Libro Genealogico dell’ENCI ; solo il pedigree ENCI in Italia può certificare il cane come di razza; nessun altro ente o associazione diversa dall’ENCI può rilasciare in Italia pedigree aventi valore legale.
I cuccioli venduti dal sodalizio infatti, appartenevano per lo più alla inesistente “variante esotica” costituita da colorazioni del manto grigio, blu, lilac, pubblicizzata dall'organizzazione per attrarre l’ignara clientela, colorazioni assolutamente non ammesse dallo standard di razza fissato dalla Federazione Cinologica Internazionale e per le quali sarebbe stato impossibile ottenere un qualunque pedigree legittimo in ambito comunitario.
I cani, dichiarati come prodotti in allevamento, erano invece reperiti in zone dell’Est Europa senza alcuna garanzia di provenienza e tracciabilità genetica e, una volta corredati da fantasiosi ed inveritieri documenti, autoprodotti dai trafficanti, venivano illecitamente introdotti in Italia con ricarichi altissimi per l’associazione, rispetto al prezzo di acquisto originario, determinando evidenzia il GIP nell’ordinanza “la messa in pericolo continua, se non la vera e propria offesa concretamente apportata, all’esemplare bulldog francese, letteralmente vilificato nella sua dignità animale, reso oggetto di rischiose mutazioni del tipo all’ombra di una sorta di perversa ricerca “eugenetica” di maggior fascino per il mercato…”.
Ancora evidenzia il Gip nell’ordinanza il commercio di: “… cuccioli piccolissimi, sottratti anzitempo alle madri,” l’esistenza del “ veterinario slovacco che illecitamente consegnava i passaporti in bianco e i microchips irregolari privi della indicazione effettiva dello Stato di origine, la compilazione dei passaporti, recanti date e nomi falsi di fantasia,… l’ indicazione di vaccinazioni antirabbica fatte il giorno prima della partenza” con conseguente possibile e pericolosa importazione intracomunitaria di cani sforniti della obbligatoria copertura antirabbica.
I cuccioli venivano trasportati con modalità tali da eludere il sistema TRACES e senza la necessaria documentazione richiesta dalla normativa europea sulla “movimentazione a carattere commerciale di cani e gatti tra Paesi” trattandosi di vendite di cani a mero scopo di lucro.
Per fare apparire detti cuccioli come di razza ed invogliare gli acquirenti all’acquisito veniva creata dal sodalizio un' associazione che si voleva porre come parallela all’ENCI, promettendo agli acquirenti dei cuccioli la garanzia del riconoscimento della razza dei cani acquistati, nonchè la possibilità di partecipare a manifestazioni di livello mondiale.
Quanto sopra, si comunica, nel rispetto degli indagati che sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.