Ucraina, la poesia in tempo di guerra
Mercoledì 28 giugno, una serata di poesie e musica ucraina con Natalia Beltchenko, Iya Kiva e Halyna Kruk allo scopo di sensibilizzare il pubblico su un tema ancora molto attuale. Iniziativa del parco archeologico del Colosseo a sostegno del popolo ucraino
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Roma, Tempio di Venere foto da comunicato stampa
(AGR) Il Parco archeologico del Colosseo, in rinnovato segno di sostegno al popolo ucraino in questo difficile momento storico, promuove “Ucraina: poesia in tempo di guerra”: una serata di poesie e musica ucraina allo scopo di sensibilizzare il pubblico su un tema ancora molto attuale.
Mercoledì 28 giugno 2023, dalle ore 21.00, sul palco allestito nella cella della dea Roma del Tempio di Venere e Roma si alterneranno le tre poete ucraine Halyna Kruk, Natalia Beltchenko, ed Iya Kiva, le quali leggeranno le loro poesie in ucraino mentre Isabella Mangani leggerà e reciterà la corrispettiva traduzione italiana.
Le poesie, intervallate dall’esecuzione di brani musicali ad opera della violinista ucraina Oksana Tiutiunyk e della bandurista ucraina EKA, toccano temi di alto rilievo nell’ambito del conflitto russo-ucraino: dal rapporto con la natura alla definizione di una nuova identità per il Paese ed il suo rapporto con la lingua, dalla ricerca di una quotidianità profondamente mutata fino ai paradossi insiti in una vita stravolta dalla guerra.
Ad aprire la serata – presentata da Marina Sorina, traduttrice ed interprete – la poesia di Halyna Kruk scritta a seguito della tragica distruzione della diga di Kakhovka, uno dei più grandi bacini idrici d’Europa, con gravi conseguenze sociali, ambientali ed economiche. La pluripremiata poetessa e scrittrice pone l’accento sul tema della poesia come resistenza al processo di disumanizzazione che la brutalità della guerra può scatenare nonché sul processo di guarigione che dovrà essere messo in atto per l’intera società al termine del conflitto.
Per Natalia Beltchenko, la più lirica e letteraria fra le tre poete e traduttrice ufficiale dell’opera di Wislawa Szymborska, la poesia è un prezioso strumento per infondere speranza ed immaginare la possibilità di agire anche nei contesti più drammatici. Attraverso i suoi componimenti emerge la capacità di resistenza del popolo ucraino, destinata a dare nuova vita alla nazione, proprio come la primavera, capace di rigenerarsi anche fra le macerie dell’umanità.
Al centro dei versi di Iya Kiva, traduttrice e giornalista, le drammatiche conseguenze della guerra sul singolo e sulla collettività; per la poeta ucraina la poesia è un mezzo prezioso per restituire alle persone la capacità di sentire, di parlare delle proprie emozioni. Particolarmente suggestivi i componimenti dedicati all’esperienza dell’emigrazione interna, dando voce alla delicata condizione dei rifugiati.
Il fil rouge sotteso alle oltre 20 poesie declamate in occasione dell’evento è, dunque, il valore della testimonianza; una poesia percepita non come semplice atto estetico bensì come azione civile, come dovere nei confronti del futuro dell’Ucraina e della sua popolazione.Prenotazione online fino a esaurimento posti su https://28giugnopoesia.eventbrite.it