Teatri di Vetro 2023, XVII edizione del Festival delle arti sceniche contemporanee
"Oscillazioni" dal 14 al 22 dicembre al Teatro India intercetta le spinte più significative della produzione artistica contemporanea di ricerca presentando in prima nazionale e romana i lavori degli artisti della scena nazionale t
Menoventi Entertainbment ph credit Ilaria Scarpa
(AGR) La 17esima edizione di Teatri di Vetro Festival giunge alla tappa finale dell’architettura progettuale, Oscillazioni, che comprende le cornici interdipendenti per identità metodologica, artistica e tematica Trasmissioni, Composizioni, Elettrosuoni.
Oscillazioni, dal 14 al 22 dicembre al Teatro India intercetta le spinte più significative della produzione artistica contemporanea di ricerca presentando in prima nazionale e romana i lavori degli artisti della scena nazionale tra cui Alessandra Cristiani, Chiara Frigo, Paola Bianchi, Opera Bianco, Roberto Corradino, Fanny & Alexander, Menoventi Michael Incarbone e Erica Bravini, Bartolini/Baronio, Simona Bertozzi, Lucia Guarino e Ilenia Romano, Cie MF. Elettrosuoni, è l’anima musicale del festival, dal 18 al 22 dicembre al Teatro India.
25 spettacoli, sei prime nazionali, diciannove prime romane, incontri, conferenze offrono un ambiente dialogico di incontro e scambio tra artisti e pubblico aprendo agli spettatori i processi della creazione scenica, coinvolgendo i cittadini in creazioni collettive e offrendo ai giovani artisti una possibilità di crescita personale.
Il festival negli ultimi sei anni ha cambiato prospettiva, spiega la direttrice artistica Roberta Nicolai: “mettere in campo strategie performative diverse, plurali, inattese. Far deragliare la creazione. Una proposta non neutra, che non ha nulla di tecnico. Si esprime in forma programmatica per poi differenziarsi, articolarsi in modalità, temporalità, materie diverse condivise con ogni singolo artista. Una proposta che negli anni si è caricata delle centinaia di oggetti su cui si è misurata, rilanciando ogni volta in direzioni non predeterminate ma generate dall’incontro, dallo scambio, dai dialoghi intorno a ossessioni, rime, risonanze, ricorrenze, inciampi.”
Un nuovo esperimento apre Oscillazioni al Teatro India, il 14, 15 e 16 dicembre: Ambienti, uno spazio temporale in cui tre coreografe, Alessandra Cristiani, Chiara Frigo e Paola Bianchi, predispongono atelier aperti ad una frequentazione libera, autodeterminata da ogni singolo fruitore. Tre studi di artista dove poter entrare, osservare tracce testuali, audio, visuali, dove lasciarsi sorprendere da atti performativi.
Quest’anno Teatri di Vetro presenta progetti specifici finalizzati all’accessibilità delle arti performative da parte di artisti e spettatori affetti da disabilità motorie e sensoriali come in Time is out of joint di Opera bianco e Brave di Paola Bianchi che prevedono percorsi tattili e audio-descrittivi per persone cieche e ipovedenti.
GLI SPETTACOLI DI OSCILLAZIONI
Oscillazioni è dal 14 al 22 dicembre al Teatro India: 8 giornate in cui osservare e indagare i processi di creazione delle arti sceniche contemporanee tra spettacoli, pezzi di danza, performance, pratiche corporee, installazioni, sperimentazioni musicali, progetti di partecipazione, incontri e presentazioni.
Apre la programmazione della sezione Oscillazioni, il 14 dicembre al Teatro India, la coreografa Alessandra Cristiani, con Diario performativo Materiale n potenza che, creato in collaborazione con Samantha Marenzi, Alberto Canu, Ivan Macera, restituisce il cammino personale dell’artista intorno alla figura di Claude Cahun.
Il 15 dicembre in programma Matrioska di Chiara Frigo, uno spazio di ricerca che destruttura i dispositivi della performance in un evento di durata in cui la dilatazione del tempo permette di far affiorare movimenti, memorie, opere video, autobiografie, frammenti di archivio.
Paola Bianchi, il 16 dicembre, con Anarchivio Fabrica, in prima nazionale, apre un archivio dinamico, performativo, composto da un insieme di pratiche, difficile da imbrigliare in schemi, in griglie atte alla catalogazione, una raccolta di materiali ibridi con segni molto differenti. Un anarchivio. Un luogo in cui ogni spettatore può creare la propria strada, il proprio ordine, un luogo solo apparentemente caotico, un luogo de-gerarchizzato.
Dal 18 al 22 dicembre Oscillazioni si articola in dispositivi scenici, performance, elaborati scenici, co-creazioni, incontri. La presenza di ogni artista è una costellazione di piani plurali generati dal dialogo e da pratiche condivise con la direzione artistica.
Dehors/Audela, il 18 e 19 dicembre presentano tre lavori in anteprima romana e nazionale: la lecture performance Il suo spazio è l'intervallo con partitura coreografica e testuale di Elisa Turco Liveri e partitura visiva e sonora di Salvatore Insana che rielabora e riposiziona gli elementi dell’immenso archivio accumulato nel processo di ricerca Aporie; la performance All my loops for you che indaga quel momento in cui ci si arena in un inesauribile va e vieni, in cui l'impasse si fa movimento oscillatorio, dettando il ritmo ai corpi, mettendo in crisi il concetto di volontà/volitività dell'azione, di inizio e di fine, in una reiterazione di variabilità esponenziale; lo spettacolo in prima nazionale Aptica, l’emersione di uno spazio intimo pubblico, quello delle superfici in cui avviene il contatto, mutevole deposito di narrazioni visive e insieme strumenti concettuali per ripensare la materialità nel nostro presente. Pelle, abito, pudore, sono parole che riattivano la sfera alogica della coscienza, quel pudico trattenersi e saper sostare nell'erotismo del dondolio.
Il 18 dicembre le sale del Teatro India aprono le porte anche ai giovani talenti: Michael Incarbone e Erica Bravini debuttano in prima nazionale con Fallen Angels, una sinfonia sui corpi che cadono nel presente, immortalati in una sospensione ipercinetica, tra alto e basso, ascesa e rovina. L’immagine della caduta degli angeli ribelli viene spostata e ricontestualizzata ad un’osservazione su recenti fenomeni musicali (trap e derive: protagonisti, narrazioni, autorappresentazioni, estetiche). Nella stessa serata, In prima nazionale, Time is out of joint di Opera bianco, un'operazione di montaggio che rielabora materiali scenici provenienti da due spettacoli creati in tempi diversi, con un intervallo di otto anni l’uno dall’altro, ma con la stessa origine: l'Amleto di Shakespeare e il Clown. La riorganizzazione di materiali "riciclati" dà all'opera una nuova esistenza, fatta di risonanze e connessioni tra il testo di origine e il suo sviluppo plastico sulla scena. Lo spettacolo prevede audiodescrizione poetica per persone cieche e ipovedenti a cura di Camilla Guarino e Giuseppe Comuniello, interpretata dal vivo da Camilla Guarino.
Il 19 dicembre tornano al festival Bartolini/Baronio, con la prima nazionale La voce umana. Traccia 2 Dunque ci sei? Dritto dall'attimo ancora socchiuso? 18 anni di Asinitas, una cerimonia collettiva, in cui la voce umana si raccoglie in quelle di Sara e Zara, due donne iraniane incontrate nel laboratorio di teatro comunitario di Asinitas che sulla scena diventano testimonianza, rito di passaggio e occasione di celebrazione dei 18 anni del lavoro dell’associazione. La serata prosegue con la seconda tappa della Trilogia. La questione del linguaggio e l’arte di A. Mendieta, C. Cahun, S. Moon di Alessandra Cristiani, un’immersione corporea nell’opera di un’artista prolifica e complessa come Claude Cahun.
Il 20 dicembre in programma la danza di Simona Bertozzi con ONDE: ispirato al play-poem di Virginia Woolf, lo spettacolo incorpora la corrente continua delle immagini e la necessità di rigenerarsi nel ritmo, informando i corpi tra momenti di essere e universalità dei moti percettivi. Paola Bianchi presenta Brave, che la vede in scena insieme a Valentina Bravetti, danzatrice e performer professionista, affetta da sindrome neurologica paraneoplastica, frutto di quattro anni di lavoro di ricerca intorno al tema della compresenza di due corpi diversi per abilità e percezione, di un’indagine approfondita sulla relazione, sul supporto vicendevole, sull’accettazione di limiti invalicabili. Lo spettacolo prevede audiodescrizione poetica per persone cieche e ipovedenti a cura di Paola Bianchi, Carolina Cangini, Debora Pradarelli, Isabella Bordoni, interpretata dal vivo da Carolina Cangini.
Nella stessa serata la compagnia Menoventi interroga lo statuto della rappresentazione, partendo da Entertainment di Ivan Vyrypaev, in cui una donna e un uomo a teatro commentano le loro intuizioni sulle regole della finzione teatrale; ed è in programma Neorealismo accorato/Intervista un dialogo tra Giulio Sonno e Roberto Corradino.
Il 21 dicembre torna a Teatri di Vetro Roberto Corradino con Fragolina. Tre canti di protesta + un fatto di cronaca, la storia di un agnellino, ma anche la storia di Lucy, Maria, Caterina, Pierre, di un capretto vero, di Fragolina, un bimbo di 4 anni. È la storia dell'Anima. Ma cos’è l’anima? A seguire Autobiografia Ceci n’est pas une/mon autobiographie di Giovanna Velardi, parte dalla domanda cosa c’è di vero e cosa viene falsato dalla memoria e dalla condizione performativa. L’unico dato reale rimane il corpo dell’artista, ostinatamente in scena, unico generatore di un proprio vocabolario, di ogni immaginario. Fabrica 16100 [Genova] di Paola Bianchi invece affonda lo sguardo nella storia operaia di Luciana che per dieci anni ha lavorato alla catena di montaggio al Tubettificio Ligure - fabbrica atta alla produzione di alluminio primario e secondario di Stato, chiusa da anni. Conclude la serata la compagnia francese Cie MF con Ça ira ou pas, una performance in forma di conferenza danzata in cui il pubblico è invitato ad accedere al processo creativo e a farne parte integrante. Il 22 dicembre Cie MF presenta Ça ira, una pièce coreografica ibrida, in cui i tre interpreti intraprendono un viaggio surreale e onirico, mescolando danza contemporanea, canto e teatro fisico, su uno sfondo di umorismo anticonformista.
La serata conclusiva del festival, il 22 dicembre, programma un’anteprima e una prima regionale: SOMEWHERE di Lucia Guarino e Ilenia Romano che nasce da una riflessione su come gli spazi in cui viviamo condizionino le relazioni umane e quanto, alcuni di questi, in particolare i non-luoghi, possano intensificare il senso di solitudine dei corpi e i loro possibili vuoti relazionali; Fanny&Alexander presentano MATERNITÀ tratto dal libro di Sheila Heti, una serie di riflessioni su uno dei grandi temi di tutti i tempi, su cui il pubblico è chiamato ad esprimere la propria opinione, attraverso una serie incalzante di domande e risposte gestite direttamente da un telecomando controllato dal pubblico.
I CONCERTI DI ELETTROSUONI
La musica elettronica degli artisti selezionati dal festival parte il 18 con Otis - Vertical Tales di Økapi, un omaggio all’inventore dell’ascensore, il 19 Sublimation, live con chitarra elettrica di Silvia Cignoli, il 20 Masmas presenta Already gone, un viaggio sonoro all’interno di un mondo timbrico distopico, in cui si fondono voci ispirate ai crooner americani anni 50, nubi sonore di drum machine alterate, timbri spettrali e chitarre alla Cramps, il 22 Diacronie live set di Diacronie duo (E. M. Bellucci, G. Gallo) e Ritratti, rumori di Ruggero Fornari, una performance per chitarra elettrica e sintetizzatore modulare.
Arricchiscono la programmazione incontri di approfondimento: il 18 dicembre Cantiere drammaturgia; il 19 Time is out of joint con gli artisti Marta Bichisao e Vincenzo Schino e il Raimondo Guarino; il 21 La ribellione degli spettatori una controversia pubblica fra Lorenzo Donati e Gianni Farina; il 22 Giovanna Velardi Il cuore articolare. Un dispositivo coretico, presentazione del volume di Vincenza Di Vita, incontro a cura di Valeria Vannucci; sempre il 22 Maternità, un dibattito a cura di Lucrezia Ercolani a seguito dello spettacolo.
Teatri di Vetro, Festival delle arti sceniche contemporanee - direzione artistica Roberta Nicolai - giunge alla 17esima edizione grazie al sostegno di MIC, della Regione Lazio, della Fondazione Carivit di Viterbo che concede un suo contributo per la sezione Trasmissioni, con il patrocinio del Comune di Tuscania e in collaborazione con Teatro di Roma, Teatro del Lido, ATCL Lazio.