Scacco...matto di Fortunato Depero
(AGR) Il teatro Futurista di Fortunato Depero, dove l’azione scenica sostituisce gliattori con individualità astratte inserite in uno spazio scenico colorato, le
geometrie elementari dei suoi atomi incontrano la fluorescenza dei colori di
Peter Halley tra geometrie del quotidiano all’invadenza che non si limita allo
spazio fisico. Peter Halley decodifica l’indagine di Foucault sulle strutture
geometriche degli edifici, mirate a vigilanza ed esercizio del potere da cui ne
scaturisce un quadrato minimalista monocromo, al centro del quale inserisce
un altro quadrato - diviso da tre strisce verticali, la finestra con le sbarre -
una tra le sue icone più riconoscibili. Informazioni e immagini sono la teoria
fondamentale del Neo-Geometric Conceptualism, espressione artistica che
denota l’opera di Halley insieme a quelle di Ashley, Koons e Bickerton. Questi
concetti si esprimono nella sua opera come spazi chiusi e definiti, interconnessi
da condotti, cavi e linee di comunicazione.
In Fortunato Depero parte delle opere mostrano il percorso di Depero (con
Balla) verso l’astrattismo analogico futurista (Danza di Chiofissi) che sviluppa
la scomposizione analitica della figura/spazio in “Ritmi di ballerina + clowns”,
quadro esposto con i raggisti a Roma nel 1914. Lo spazio - geometricamente
ricomposto in interni di accento metafisico (1916-17) - emana superfici colorate
e dinamiche che prolungano nel quadro l’emozione dello spettatore. Il quadro
stesso è ricollocato nella sua realtà dopo il precedente oggettuale dei “complessi
plastici”. Vi compaiono successivamente gli automi nello spirito dell’arte
meccanica degli anni venti, come nel dipinto “I bevitori e la locomotiva” del
1925. Sono figure sintetiche riutilizzabili nelle arti minori – dalla copertina, al
manifesto, alla tarsia – nelle quali emerge quella natura pubblicitaria dell’arte
che Depero comprese come esito della “Ricostruzione futurista dell’Universo”.