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Scacco...matto di Fortunato Depero

print18 settembre 2014 21:21
(AGR) Il teatro Futurista di Fortunato Depero, dove l’azione scenica sostituisce gli

attori con individualità astratte inserite in uno spazio scenico colorato, le

geometrie elementari dei suoi atomi incontrano la fluorescenza dei colori di

Peter Halley tra geometrie del quotidiano all’invadenza che non si limita allo

spazio fisico. Peter Halley decodifica l’indagine di Foucault sulle strutture

geometriche degli edifici, mirate a vigilanza ed esercizio del potere da cui ne

scaturisce un quadrato minimalista monocromo, al centro del quale inserisce

un altro quadrato - diviso da tre strisce verticali, la finestra con le sbarre -

una tra le sue icone più riconoscibili. Informazioni e immagini sono la teoria

fondamentale del Neo-Geometric Conceptualism, espressione artistica che

denota l’opera di Halley insieme a quelle di Ashley, Koons e Bickerton. Questi

concetti si esprimono nella sua opera come spazi chiusi e definiti, interconnessi

da condotti, cavi e linee di comunicazione.

In Fortunato Depero parte delle opere mostrano il percorso di Depero (con

Balla) verso l’astrattismo analogico futurista (Danza di Chiofissi) che sviluppa

la scomposizione analitica della figura/spazio in “Ritmi di ballerina + clowns”,

quadro esposto con i raggisti a Roma nel 1914. Lo spazio - geometricamente

ricomposto in interni di accento metafisico (1916-17) - emana superfici colorate

e dinamiche che prolungano nel quadro l’emozione dello spettatore. Il quadro

stesso è ricollocato nella sua realtà dopo il precedente oggettuale dei “complessi

plastici”. Vi compaiono successivamente gli automi nello spirito dell’arte

meccanica degli anni venti, come nel dipinto “I bevitori e la locomotiva” del

1925. Sono figure sintetiche riutilizzabili nelle arti minori – dalla copertina, al

manifesto, alla tarsia – nelle quali emerge quella natura pubblicitaria dell’arte

che Depero comprese come esito della “Ricostruzione futurista dell’Universo”.

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