Per non dimenticare
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Saranno una ventina le incisioni e le litografie che ripercorreranno il percorso artistico di Eva Fischer: opere grafiche nelle quali un disegno abile e sperimentato piega la sua perizia alle rappresentazioni umane e psicologiche, nel costante amore per la natura e per un tipo di espressione classica e naturalistica. Nella varietà dei lavori esposti emerge una saggia ed equilibrata visione dei contrasti, espressa con una tecnica grafica di alto interesse ed un particolarissimo uso della matita che scava in profondità la luce, dando vita agli oggetti inanimati ed al silenzio ambientale che li circonda, sia nei volti delle figure umane, ritratte nella loro semplicità, assorte nei loro compiti quotidiani ma sempre in attesa di qualcos’altro…
Eva Fischer, nelle sue opere, ricorda momenti storici e personali che le hanno segnato la vita: la Shoah, prima di tutto, anche se mai rappresentata nelle sue acqueforti ed acquetinte; il periodo delle biciclette, i mercati romani, le architetture mediterranee, i muri, le conchiglie, le nature morte e tante altre tematiche che l’hanno accompagnata nei suoi momenti pittorici di ispirazione.
“Per non dimenticare”, il titolo della mostra, intende quindi far capire – specialmente ai giovani - che ogni persona è legata al proprio passato, spesso vissuto attraverso fatti tristi, particolari, drammatici.
La mostra, sotto l’egida del Comune e della Provincia di Ascoli Piceno e patrocinata dal Lions Club Urbs Turrita, è curata da Antonella Ventura (Presidente di “Arte per le Marche”) ed allestita da Alan D. Baumann.
Tre pensieri sull’artista>
Penso che la Fischer voglia esprimere e indicare una stagione, se non edenica, almeno felice, di un tempo e di un luogo, per una confidente, patriarcale società di erranti che si ritrovano ad aver pace, nei gesti del lavoro, del gioco, della contemplazione. E' una nuova convivenza, una nuova amicizia pensata per gli uomini, al di là del pretesto narrativo con cui si incontrano a giocare, a conversare, a sognare, a bere alla cannella della acqua, a riparare una bicicletta.
Alfonso Gatto>
In una forma semplice (che può far ricordare proprio la grafica romana neoclassica e popolare del primo ottocento) i personaggi sono operai, artigiani, poveri, lavoratori o oziosi, con oggetti di lavoro o di mestiere, o calati nel riposo della luce romana, e della descrizione precisa della loro condizione, tutta sempre, nella sua antichità, presente e nel presente. E tuttavia c'è qualcosa d'altro e di fondamentale, che li porta e li situa altrove, in un mondo che presuppone un altro mondo, e che in ogni momento, anche senza rendersene conto, lo aspetta.
Carlo Levi>
...Eva Fischer ha messo la mano su uno degli aspetti della vita moderna più suggestivi, e che sollecitano, quotidianamente, una nostalgia verso un mondo naturale, e i pensieri dell'uomo stretto dalle necessità, verso un regno di abbondanza e un paradiso perduto che tutti i giorni arriva in un imballaggio alla città. In questi quadri si sente quell'incanto, quella nostalgia, e anche quella gioia...
Corrado Alvaro>
Per maggiori informazioni sull’artista: www.evafischer.com