La visita
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Sono le tre di pomeriggio. Fuori, in questo torrido agosto, ci sono 38 gradi all'ombra, 42 "percepiti", dicono i meteorologi. È in più siamo al centro, con l'asfalto che ribolle. L'aria condizionata, in questa struttura, è un flebile sospiro. Non serve a nient'altro che alimentare il rumore di fondo. Colpa dell'economia o dell'economo?>
"Io, a quelli che tratteno così ‘sti pori vecchietti, li metterei tutti in galera e butterei a chiave!" - fa l'infermiere dietro il ventilatore, all'altro che si è appena affacciato alla porta dell'ambulatorio.
“So proprio disgrazziati – fa l’altro – Tenelli al cardo, senza aria condizzionata, co ‘sto sole che ciammazza pure a noi ggiovani”.
“Ma io me domanno e dico: se nun sei in grado de gesti’ l’anziani, perché apri ‘na casa de riposo?”>
“So’ sempre li sordi che smoveno tutto! Magari hanno aperto co tutte le bbone intenzioni, cianno visto er business. Poi Pantalone ha chiuso i cordoni e loro hanno ridotto li servizzi”.
“Però nun se fa così. Basterebbe un po’ de bon senso. Ma che nun lo senti er cardo africano?”
“Pure alla radio hanno detto che bisogna beve tanto e che non se deve uscì nelle ore più carde ché sennò te pija er córpo de calore”.
“Vabbè, nnamo avanti. Cominciamo a chiama’ sti signori”.
“Vengano pure qui i pazzienti de cardiologgia. Lei è la prima signora? Sì? Che deve da fa’? Er doppler alle carotidi? Occhèi”.
“Scrivi Mauri’. Anni 82, cardiopatica”.
“Si accomodi pure, signo’. Fra quarche minuto er medico la chiama”.
Sono passati cinque minuti dopo le tre di pomeriggio. Fuori, in questo torrido agosto, ci sono 38 gradi all'ombra, 42 "percepiti", dicono i meteorologi. È in più siamo al centro, con l'asfalto che ribolle. Nell’ambulatorio della ASL ci sono circa venti anziani, molti sopra gli ottanta anni, molti, tra l’altro, cardiopatici.