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La cultura per Roma....Roma per la cultura

print06 giugno 2013 10:37
La cultura per Roma....Roma per la cultura
(AGR) L’industria culturale e creativa deve tornare a ricoprire un ruolo centrale nei programmi di sviluppo e nell’agenda politica dei futuri amministratori della nostra città. Per questo servono provvedimenti concreti come, tra gli altri, la sottoscrizione di convenzioni con i diversi comparti produttivi del settore; la riduzione dei costi a carico delle imprese culturali; la riduzione delle tariffe per le affissioni pubbliche; la riduzione della base imponibile e/o dell’aliquota IMU per i cinema, i teatri e gli immobili adibiti all’esercizio di attività spettacolistiche e culturali in genere. Creando anche tra le Associazioni di Categoria e i diversi Assessorati coinvolti direttamente o trasversalmente nel settore, quali Cultura, Attività Produttive, Politiche Sociali, Giovani, Famiglia; Urbanistica, Lavoro e Formazione, Turismo, Patrimonio e Demanio, per un’ azione politica organica e costruttiva. Sono alcune delle proposte presentate oggi da Agis Anec Lazio , Cna Cultura e Spettacolo, associazione Buona Cultura e Confcommercio Roma nel corso dell’iniziativa “La cultura per Roma, Roma per la cultura” e formalizzate anche attraverso una petizione pubblica, rivolta a tutti i cittadini di Roma e del Lazio, indirizzata al futuro sindaco di Roma a cui tutti possono aderire sul sito www.romaperlacultura.it.

La petizione, inoltre, potrà essere firmata in tutti i teatri e cinema di Roma aderenti al sistema Agis – Anec Lazio o all’Associazione Buona Cultura.

“Per troppo tempo – dice il presidente della Confcommercio di Roma , Giuseppe Roscioli -la cultura e tutti i servizi ad essa correlati in Italia non sono stati sufficientemente considerati come elementi strategici determinanti per il progresso economico e sociale, cosa che al contrario avviene da tempo in altri Paesi europei molto più lungimiranti di noi. Le imprese che operano nella cultura, oltre a garantire quotidianamente un presidio socio-culturale di qualità per tutti i cittadini, rappresentano un elemento centrale dal punto di vista economico ed occupazionale. Solo considerando il comparto dello spettacolo dal vivo, la Capitale rappresenta oltre il 14% di quelle presenti sull’intero territorio nazionale e impegna quasi il 18% degli occupati nel settore in Italia. A fronte di questo, però, negli ultimi anni si è assistito ad un calo sensibile della fruizione culturale che andrebbe compensato da una reale politica di supporto e promozione, che consenta alle imprese di fare i necessari investimenti, soprattutto in termini di innovazione, tecnologia e formazione”.

“Oggi più che mai – dichiara il presidente di Cna Cultura e Spettacolo Giuseppe Viggiano - la politica delle nostre associazioni è quella della proposta e non della protesta. Riteniamo, infatti, che una buona concertazione con l’amministrazione di Roma Capitale possa migliorare il rapporto con gli operatori dello spettacolo e possa far superare parte delle difficoltà economiche nelle quali versa il nostro settore. La semplice revisione di alcune tariffe e imposte, coniugata con una semplificazione degli iter burocratici porterebbero importanti benefici alle nostre aziende e di conseguenza, ai lavoratori dello spettacolo così come ai cittadini romani che continueranno a vedere attivi tutti i luoghi di spettacolo della nostra città”.

Dichiara il presidente di Buona Cultura, Valerio Toniolo - le principali associazioni del settore si sono unite con un solo linguaggio e in una direzione comune per lanciare un appello alla politica, lanciando un guanto di sfida che coinvolge l’intero settore, su proposte concrete per un rilancio immediato dell'offerta culturale su Roma".

Il Presidente AGIS Lazio Massimo Monaci sottolinea che - E' importante che le Istituzioni si rendano conto e prendano impegni concreti per rilanciare un settore che si sta spegnendo nell'indifferenza: la petizione sarà lo strumento giusto per evidenziare quali siano interventi concreti e immediati per sostenere lo sviluppo culturale, civile ed economico della città attraverso i suoi luoghi e i suoi produttori di Cultura. Il taglio del FUS, ancora una volta, ci scoraggia, ma prendiamo l'impegno del Presidente Letta come buono, quando, ospite da Fabio Fazio, dichiarò di volersi dimettere nel caso di tagli alla Cultura: forse è il momento di agire per evitare quelle dimissioni promesse pubblicamente.

Per un settore strategico come l’esercizio cinema – dichiara il Presidente ANEC Lazio Giorgio Ferrero - il completamento della digitalizzazione entro il 2013 è una priorità assoluta. Quasi il 40% degli schermi nel Lazio (180 su 450) rischia di chiudere a causa dell’onerosità degli investimenti, in un momento già critico per l’andamento degli incassi e la stretta dell’accesso al credito. Roma Capitale, anche per proteggere i piccoli cinema di quartiere, dovrebbe intervenire con politiche fiscali lungimiranti e attivando strumenti per agevolare la trasformazione delle sale tradizionali in multisala moderne e consentire ai cinema chiusi da molti anni, di sviluppare progetti di riconversione, restituendoli, anche in parte, alla loro funzionare originaria, con adeguati cambi di destinazione d’uso.

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