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Gramsci, la forma della memoria

print11 maggio 2017 12:08
Gramsci, la forma della memoria
(AGR) Gramsci, la forma della memoria, il premiato documentario di Paolo Isaja e Maria Pia Melandri prodotto dall’AAMOD Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, torna per tre proiezioni in occasione dell’ottantesimo anniversario della morte di Antonio Gramsci.

Si parte da Roma, stasera, giovedì 11 maggio ore 18,00 alla Sala Zavattini, nella sede dell’AAMOD in via Ostiense, 106, con la presentazione di Aldo Tortorella, Giovanni Spagnoletti e Vincenzo Vita, alla presenza degli autori.

Sabato 13 maggio alle ore 11,30 nella Sala visioni dell’Ecomuseo del Litorale Romano ad Ostia Antica, all’interno della rassegna cinematografica Risguardi – Il cinema che parla di sé.

Infine Mercoledì 17 maggio alle ore 18,30, il film sarà proiettato al Cinema Lumière della Cineteca di Bologna (Piazzetta Pier Paolo Pasolini, 2b).

Il film, secondo gli autori: GRAMSCI, LA FORMA DELLA MEMORIA

La cinematografia di Gramsci, quella in cui possiamo trovare la sua immagine su pellicola, è limitata a una decina di secondi di documentario muto del 1922. Due sole inquadrature rinvenute nell'Archivio di Stato di Mosca, grazie all'occhio esperto di Paola Scarnati che ha saputo riconoscere, fra gli altri personaggi, la figura e il volto del trentenne Antonio Gramsci (ma potrebbe esistere altro materiale...).Su Gramsci esiste invece un discreto numero di opere, realizzate nei modi più diversi: film, film televisivi, documentari, interviste, docu-drama, anche un cartone animato, che abbiamo potuto consultare presso l'Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico. E' da ritenere poi che qua e là, in giro per il mondo, ci sia altra produzione che fino ad oggi non abbiamo potuto consultare.

Abbiamo visionato una trentina di opere, dal famoso spezzone di Mosca di pochi secondi fino allo sceneggiato televisivo di oltre 5 ore. Dal documentario classico a quello politico, o di propaganda come si diceva, dall'inchiesta televisiva al programma educational, dalla semplice intervista al cartone animato, fino al film classico, tutto il ventaglio dei vari possibili tipi di comunicazione audiovisiva è risultato presente nell'archivio.

Nel realizzare Gramsci, La forma della memoria si è allora preferito porre mano a uno studio dei diversi modi di approccio audiovisivo all'argomento, utilizzando gli aspetti biografici del personaggio o la ricostruzione storica dei tempi, in funzione di elementi informativi su supporto audiovisivo, atti a un confronto mediale.

Per fare questo sono state smontate e isolate singole sequenze o blocchi di sequenze, che, per analogie tematiche, consentivano poi di essere poste in relazione fra loro. Così la sequenza del film o dello sceneggiato viene messa a confronto con i materiali documentaristici o con l'intervista in cui si tratta del medesimo argomento. I dialoghi dei lavori di fiction vengono citati in accostamento alle memorie personali di chi ha vissuto realmente i fatti, raccontati poi con il film. I materiali d'archivio girati da mano ignota sono assunti come altrocinema da contrapporre a quello d'autore, firmato.

Ne esce uno studio sulle diverse forme della memoria trasmesse con i mezzi audiovisivi, nonché una possibile riflessione su come questa memoria prodotta con i media si relazioni alla memoria sociale globale, prodotta con l'intera gamma dei modi della comunicazione. Scopriamo le sovrabbondanze (certi episodi della biografia gramsciana ripetuti e amplificati) accanto a sconcertanti omissioni (l'assenza di testimonianza diretta). Vediamo come la produzione audiovisiva più corposa si situi in periodi storici di riscoperta del personaggio (anni 70-80), mentre nei periodi più vicini ai fatti realmente accaduti (anni 40-60) non può che constatarsi una inquietante carenza di produzione e di elaborazione.

Oggi i cicli di (ri)scoperta periodica della memoria sociale investono prepotentemente il settore dei media, senza dubbio più sofisticato e a rischio rispetto alla memoria tradizionale, letteraria od orale.

Se, come dice Gramsci in una sua lettera "occorre bruciare il passato per ricostruire tutta una vita nuova...o almeno bisogna conservarne solo ciò che fu costruttivo e anche bello.", per cui egli sente che la memoria personale deve necessariamente selezionare per sopravvivere, si deve però essere consapevoli che, come entità comunitaria, dovremmo tendere alla conservazione dell'intero spettro della memoria, proprio nelle sue espressioni più diverse e contrastanti.

Paolo Isaja, Maria Pia Melandri

Proiezioni del film

GRAMSCI, LA FORMA DELLA MEMORIA

di Paolo Isaja e Maria Pia Melandri

in occasione dell’80° anniversario della morte

di Antonio Gramsci

Roma

Giovedì 11 maggio 2017, ore 18,00

Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico

Sala Zavattini

Via Ostiense, 106

Presentazione di Aldo Tortorella, Giovanni Spagnoletti, Vincenzo Vita, alla presenza degli autori

Ostia Antica

Sabato 13 Maggio 2017, ore 11,30

Ecomuseo del Litorale Romano, Polo Ostiense

Via del Fosso di Dragoncello, 172

Bologna

Mercoledì 17 maggio 2017, ore 18,30

Cineteca di Bologna Cinema Lumiere

Piazzetta Pier Paolo Pasolini, 2b


Scheda del film
GRAMSCI, LA FORMA DELLA MEMORIA

un filmstudio di
Paolo Isaja, Maria Pia Melandri

produzione
Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico

Roma, 1998

realizzazione:
Cinema Ricerca

durata: 53'

Festival dei Popoli, Firenze 1998
Vetrina Italiana
Premio Planete per il miglior documentario italiano

Merano TV Festival, 1999
Evento Speciale

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