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Femmine che mai vorresti come amiche

print03 marzo 2014 09:51
Femmine che mai vorresti come amiche
(AGR) “Femmine che mai vorreste come amiche” è una lettura assai controcorrente in tempi in cui, disgraziatamente, troppi uomini ammazzano le loro donne (fidanzate, mogli, compagne, nipoti, amanti, figlie) nei modi più barbari, feroci e inconcepibili, per motivazioni che, alla fine, convergono tutte in un solo drammatico movente, l’amore malato. Storie di follia e sangue, di anoressia e pedofilia, di tradimenti e violenze sessuali, qualcuna anche surreale e poetica, con protagoniste giovani, bambine e anziane, ricche e povere, umane e non. Tutte però accomunate dalla sofferenza e dalla passione. Queste femmine che non vorreste come amiche si ribellano a tutta questa maledetta ondata di “femminicidi” e si vendicano. Dopo soprusi, violenze fisiche ma anche psicologiche, botte, tradimenti, frustrazioni, derisioni, imbracciano un fucile, afferrano un coltello, usano un veleno e uccidono i loro carnefici o le loro rivali o tutti e due. Qualcuna non ce la fa e riversa la violenza contro sé stessa, non muore fuori, ma dentro sì. Qualche storia è narrata in prima persona dalla vittima, che racconta con ironia, provando a far sorridere della propria morte. Altre sono cronache, narrate da una voce fuori campo, ma tutte quante mostrano una donna vittima che diviene carnefice. Anche carnefice di sé stessa. I quindici racconti si intitolano: “Mascalese Gaetana detta Tannina, ovvero un destino di-vino” “Dentro e Fuori” “Amichette” “Le cose spostate” “Rugantino e le alghe” “Sono una suora non sono una santa” “Gala” “Alla cacciatora” “Yupanquita” “Lucertola” “La bambina di Pietra” “Diceva Marcuse” “Terry Tarantola” “Difendere Emilia” “Jawad che dà a piene mani”

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