Elaborazioni
(AGR) Lo studio d’arte contemporanea Pino Casagrande ospita la prima parte del progetto “Elaborazioni” di Caio Gracco, una serie fotografica in cui la figura umana si moltiplica e si apreal movimento, producendo un' immagine in continuo divenire.Con la mostra Shifters (7 ottobre – 18 novembre 2011 Inaugurazione giovedì 6 ottobre 2011, ore 19.00) l’artista mette in scena il processo sempre in fieri della costruzione delsé e della soggettività, di un'identità che vive nel tempo e del tempo dispiegandosi di fronteallo spettatore nel suo essere multipla, variabile, molteplice ed aperta. Nelle fotografie i corpisi fondono, si confondono, entrano l’uno nell’altro costringendo l’osservatore aconfrontarsi con un’ immagine sempre in costruzione in cui diventa impossibile stabilireuna cronologia temporale o una successione fissa tra i piani di profondità.
Shifters, il titolo della mostra, allude al tempo stesso all’identità mobile e mutante delle figureumane rappresentate nelle fotografie e al termine con cui in linguistica viene indicata unaspecifica categoria di segni che racchiude in sé la potenzialità del mutamento. Il pronomepersonale “io”, massima espressione della soggettività, è uno di questo segni.
Il momento aurorale del progetto è rappresentato da scatti realizzati in studio in un intensolavoro di regia in cui Caio Gracco dirige i modelli-performer in sequenze dinamiche emovimenti appositamente pensati in vista dell’operazione successiva di lavorazione digitale. E’in questa seconda fase che le immagini vengono sovrapposte creando una moltiplicazione difigure che si compenetrano in un gioco costante tra corpi pieni e corpi diafani, tra opacità e>
trasparenze.Le sovrapposizioni innescano un ritmo serrato e quasi ansimante, un movimento che spinge le figure a confondersi l’una dentro l’altra, ma anche a venir fuori dal fondo neutro e privo di coordinate dell’immagine fotografica.
Caio Gracco vive e lavora a Roma. Sin dagli anni ‘70 ha integrato la sua ricerca pittorica con lasperimentazione di medium diversi: dalle ricerche sulle potenzialità estetiche dei materiali plastici in collaborazione con la Basf, alle più recenti indagini sulla fotografia declinata come indagine sul corpo e come opera pubblica.