Cinzia Baldini presenta Orichalcum
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Il romanzo di Cinzia Baldini trasporta in un futuro molto prossimo, in cui scienza, ricerca e storia si mescolano e si confondo. Siamo nell’anno 2025, quando vienediramato un comunicato stampa in cui si afferma che in Egitto sono stati ritrovati i libri del Dio Thot. Dietro la scoperta che cambierà il mondo, un gruppo di tre archeologi, Paul, Omar e la bella dottoressa Nur, sovraintendente alle antichità di Giza. E’ proprio Nur, che in modo del tutto accidentale, scopre una stanza segreta nascosta dalla sabbia del deserto, a pochi chilometri dalla Sfinge. La donna e i suoi due collaboratori iniziano gli scavi, intenzionati a portare alla luce il mistero di un luogo rimasto nascosto per secoli. Ma sin dai primi rilievi, la particolarità di quella che viene battezzata come la “Stanza di Thot”, il dio egizio con la faccia di Ibis, si dimostra essere molto particolare. La forma della stanza, le sue decorazioni e gli strani segni che ricoprono le pareti, rappresentano una nuova sfida per le conoscenze dei tre archeologi. Durante gli scavi, Omar, Paul e Nur si scontreranno con la sapienza di un antico popolo che ripiomba nel presente dopo millenni di silenzio. Per risolvere l’enigma della “Stanza di Thot” sarà necessario l’aiuto di Patrick, uno dei più grandi fisici del CERN di Ginevra. Alcuni materiali ritrovati nella stanza egiziana, infatti, sono di composizione sconosciuta, e le conoscenze degli archeologi non sono sufficienti a sfidare quelle del dio Thot. Data l’impossibilità di capire di cosa è fatta la stanza, Nur identifica con il termine “Orichalcum”, il materiale segreto che, secondo Platone, componeva la terza, indistruttibile cinta muraria di Atlantide. Il tutto in un crescendo di colpi di scena e vicende mozzafiato, narrate con estrema padronanza della scrittura e dei tempi d’azione.
Ma cosa spinge una bella signora, sposata e mamma di due figlie, che nel tempo libero si dedica al volontariato collaborando con l’associazione animalista“Arcipelago 2000”, che adora il mare e il suo gatto Kingu, a scrivere di egittologia, archeologia non ortodossa e misteriose vicissitudini in tempi futuri?>
“Per cercare di capire tutto quello che l’archeologia ortodossa non spiega e l’origine della nostra civiltà. Sono un’appassionata di archeologia eretica, quella che tenta di svelare misteri che l’archeologia ufficiale non ha interesse a divulgare”.
Avremo un sequel di “Orichalcum”?>
“Proprio ieri ho terminato il seguito di questo romanzo, che si intitola “Elektron” e che verrà pubblicato sempre dall’editore Linee Infinite”.
Cinzia Baldini ha scritto cinque libri, è autrice e curatrice del sito di letteratura Art-litteram e di una E-Zine rivolta ad autori ed artisti esordienti. Nella sua carriera letteraria ha collezionato diversi premi e riconoscimenti e molti suoi racconti sono stati pubblicati in antologie.
L’appuntamento con Cinzia Baldini, intervistata da Manuela Minelli, è quindi per mercoledì 3 Aprile, alle ore 18, presso la Biblioteca di Villa Guglielmi a Fiumicino. A fine presentazione seguirà un cocktail offerto da Dolcemente.