Al teatro Porta Portese presentato “Prigioni d’Amore”, counseling giuridico del Premio IusArteLibri
Al debutto dello spettacolo "L'Odore" di Rocco Familiari presentato con successo "Prigioni d'amore". La Presidente del premio IusArteLibri Sotira: “riempire di gente teatri, abbattere le barriere fra cittadini e giustizia, le mission dell'edizione 2021-2022”
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Matilde Brandi
(AGR) di Donatella Gimignano
In occasione del debutto romano dello spettacolo "L'Odore" di Rocco Familiari che si è tenuto al Teatro Porta Portese l'avv. Antonella Sotira, ideatrice del Premio IusArteLibri – Il Ponte della Legalità, e l'avv. Giuseppe Belcastro, Responsabile dell'Osservatorio Carcere della Camera Penale di Roma, hanno presentato al numerosissimo pubblico in sala "Prigioni d'amore", percorso di counselling giuridico che sancirà una nuova alleanza fra Cultura e Giustizia e che consentirà ai soci giuristi, avvocati e magistrati, in sinergia con molti scrittori ed artisti, di mettere in scena, anche nei Tribunali d'Italia, spettacoli e reading, dibattiti e performance iusarte per esaminare le radici culturali della violenza endofamiliare, delle ossessioni amorose che imprigionano le vite ed infine delle barriere fra detenuti e società.
Belcastro ha voluto ribadire l'adesione e l'impegno di ogni legale nella difesa della dignità dei detenuti le cui voci riecheggiano nelle istanze e nelle memorie dei loro avvocati, che spesso costituiscono l'unico contatto con il mondo esterno e con la speranza.
Applausi lunghi ed emozionanti per la coraggiosa attrice e produttrice Marta Bifano, che ne “L’Odore” ha puntato al talento di Ester Pantano, volto noto della serie TV Makari, premiata come "miglior attrice emergente" al Premio Ennio Fantastichini 2021, per appassionare il pubblico ed i giuristi con la storia dell'ergastolano Anton, interpretato da Blas Roca Rey, che usa un perverso espediente per usare il suo compagno di cella, Andrea Pittorino, come messaggero di un amore che attraversa le sbarre e restituisce speranza alla moglie. Uno spettacolo forte, con scene volutamente ristrette in un medesimo spazio teatrale per dare il senso dello stagnante ed angusto scandirsi della vita in cella e della contestualità interiore della vita che resta fuori e di quella che resta dentro, che offre l’occasione per riflettere sulle tante donne, mogli e figlie di detenuti, che vengono private della libertà di scegliere una vita diversa.
In prima fila la madrina dell'Associazione Iusgustando, Matilde Brandi, che da anni sostiene le sue attività culturali e giuridiche e posa per la copertina in red del calendario IusFemina conto la violenza di genere. Nutrito parterre delle personalità presenti, la cantante Giò di Sarno, la conduttrice Rai Antonietta Di Vizia, lo stilista astrologo Massimo Bomba, l'antropologa Alessandra Sannella, e di molti soci IusArte come gli avv. Massimiliano Bonifazi, Tommaso Marvasi e Monica Schipani, Adele de Salazar, Nicola Bua. Tutti rinnovano l’auspicio del Direttore del Teatro, Tonino Tosto, di rassegne teatrali civilmente utili, nella certezza che i grandi valori vadano rappresentati e poi introiettati.