Stop alla violenza con il protocollo "Zeus", amplia l'efficacia dell'ammonimento del Questore
L’ammonimento è uno strumento importante perché, prima che si arrivi ad ambiti da procedimento penale e a condotte che sono penalmente punibili, è possibile intervenire sul soggetto aggressivo evidenziando il disvalore sociale e penale della sua condotta.
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Questura di Roma firma protocollo d'intesa Zeus su ammonimento Questore
(AGR) Questa mattina il Questore di Roma, Mario Della Cioppa, e la Presidente del CIPM Lazio A.P.S. “Centro Italiano per la Promozione della Mediazione” un centro specializzato che si occupa anche del recupero dei soggetti maltrattanti, di quei soggetti con radicati problemi nelle relazioni, d.ssa Carla Maria Xella, hanno sottoscritto il protocollo denominato “ZEUS” promosso dal Ministero dell’Interno-Direzione Centrale Anticrimine, volto a diffondere sul territorio della provincia le buone prassi finalizzate ad implementare la capacità di contenimento e gestione delle violenze relazionali e dei rischi di vittimizzazione.
Il protocollo Zeus – nome che evoca il primo caso di maltrattamento nella mitologia greca – stilato nell’ambito del Progetto europeo ENABLE (Early Network – based Action against abusive Behaviours to Leverage victim Empowerment - REC - RDAP - GBV – AG – 2020) costituisce un modello d’azione innovativo ed efficace, che amplia l’efficacia dello strumento di natura amministrativa dell’Ammonimento del Questore previsto dalla legge per le condotte riconducibili alla violenza domestica e agli atti persecutori.
Con il protocollo Zeus si garantisce una risposta immediata e integrata ai fenomeni violenza offrendo all’ammonito un percorso trattamentale a cura di una equipe di professionisti, specializzati nel trattare le persone con problemi relazionali, che opera nell’ambito del CIPM Lazio, partner del Progetto europeo ENABLE.
Inizia quindi per l’ammonito un percorso che punta a un cambiamento profondo con l’obiettivo finale di incidere sui condotte recidive. Infatti il soggetto maltrattante, accede gratuitamente ad un ciclo di colloqui, nell’ambito del quale lo stesso ha la possibilità di riflettere e ricostruire, sul piano emotivo e cognitivo, le vicende che lo hanno condotto a porre in essere i comportamenti violenti, e quindi favorire la consapevolezza del disvalore sociale e della lesività degli atteggiamenti prevaricatori.
Si è infatti convinti che i comportamenti violenti non esplodono all’improvviso, ma sono preceduti da malfunzionamenti relazionali caratterizzati da dinamiche di escalazione tant’è che, come noto, i femminicidi, nella maggior parte dei casi, sono precorsi da atti persecutori e/o episodi di maltrattamenti maturati in un contesto di isolamento di vittima e autore. Anticipare la soglia di protezione, intercettando i comportamenti che integrano i cosiddetti reati “sentinella” e impedire che vengano portati ad ulteriori e più gravi conseguenze, riducendo il rischio di recidiva, è il fine di questa strategia condivisa tra la Questura di Roma e il CPIM Lazio.
L’attenzione rivolta al contrasto di tale complesso fenomeno criminale e alla tutela delle vittime ha portato ad una riflessione generale sulla necessità di “prendersi carico anche di chi agisce con violenza” integrando le disposizioni legislative con norme tese al suo recupero. Difatti l’art.3 comma 5 bis della Legge 15 ottobre 2013 n. 119 stabilisce che “quando il Questore procede all’ammonimento (…), informa senza indugio l’autore del fatto circa i servizi disponibili sul territorio inclusi i consultori familiari, i servizi di salute mentale e i servizi per le dipendenze (…), finalizzati ad intervenire nei confronti degli autori di violenza domestica o di genere”. Pertanto con il protocollo Zeus in sede di notifica dell’Ammonimento, al soggetto maltrattante verrà fissato un appuntamento con il CIPM Lazio per intraprendere il trattamento volto al miglioramento della gestione delle emozioni, nella convinzione che intervenire all'inizio della spirale della violenza è determinante per prevenire la degenerazione dei primi atti, affinché colui che li ha commessi possa " fermarsi prima ".