"Smash the Patriarchy" a Milano la nuova opera di Laika contro la violenza sulle donne dedicata a Giulia Cecchetin e Gisele Pelicot
Il poster della street artist raffigura Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio per mano dell’ex fidanzato, e Gisele Pelicot, sopravvissuta a uno stupro perpetrato da suo marito insieme ad altri 83 uomini. Entrambe sono ritratte con il pugno alzato, simbolo universale di resistenza e lotta.
Laika Smash the patriarchy contro violenza sulle donne
(AGR) Milano, 23 novembre. A pochi giorni dal 25 novembre, Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, a Milano, in viale Tunisia angolo via Lecco, è apparsa una nuova opera della street artist Laika dal titolo “SMASH THE PATRIARCHY”.
Il poster raffigura Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio per mano dell’ex fidanzato, e Gisele Pelicot, sopravvissuta a uno stupro perpetrato da suo marito insieme ad altri 83 uomini. Entrambe sono ritratte con il pugno alzato, simbolo universale di resistenza e lotta. Sopra le due donne si legge: "SMASH THE PATRIARCHY - DISTRUGGI IL PATRIARCATO", un grido di battaglia contro questa piaga sistemica.
Laika lancia un appello: “È il momento di agire. Un cambiamento radicale è urgente”.
Tra le prime azioni necessarie, l’artista sottolinea l’importanza di “introdurre l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole, un passo fondamentale per formare una nuova generazione più consapevole, con la speranza di trasformare il futuro, anche mentre combattiamo contro le ingiustizie di un presente drammatico”.
“Oggi ricordo Giulia e tutte le Giulia che non ci sono più – ha continuato Laika –; ma celebro anche il coraggio di Gisele, che ha deciso di aprire le porte del processo contro il suo ex marito e 51 degli 83 uomini che l’hanno stuprata, per dare coraggio a tutte le donne vittime di violenza come lei a denunciare, perché ‘la vergogna deve cambiare lato’.
Il pugno chiuso è simbolo di lotta: oggi chiedo a tutte e soprattutto tutti, di scendere in piazza. Il patriarcato è un onda nera ma noi siamo marea£”.